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Gli spiriti dell’isola

Gli spiriti dell’isola

di Martin McDonagh

IRLANDA, GRAN BRETAGNA, USA 2022

114 minuti

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Il regista Mc Donagh gira la sua dark dramedy in una delle Isole Aran, Inishmore Island, e ad Achill Island. Il titolo originale, “The Banshees of Inisherin”, rimanda a quegli spiriti spesso malvagi e portatori di sventura, assimilabili alla figura del munaciello napoletano. Verde, animali, scogliere, mare, sentieri e muretti a secco per una storia del 1923 che vede protagonisti ancora una volta Brendan Gleeson (Colm) e Colin Farrell (Pádraic), già ingaggiati in “In Bruges” del 2008. Amici anche qui, con dinamiche però più dure e feroci, si scontrano quasi senza motivo mentre arriva da lontano l’eco della guerra con l’IRA (“ma perché non combattiamo più uniti gli inglesi?”, è una delle battute memorabili del film).

 

L’INCIPIT – Colm un bel giorno decide che l’amico di sempre, Pádraic, non gli va più a genio e quindi non ci vuole più parlare, accusandolo di essere troppo fatuo nelle sue conversazioni senza qualità. Vuole impiegare il proprio tempo a scrivere canzoni e a suonare il violino: niente più chiacchiere e pinte al pub insieme. Pádraic non riesce a farsene una ragione ed inizia a tormentarlo per avere delle spiegazioni e, soprattutto, con la richiesta di tornare indietro sulla sua decisione.

IL CUORE – Quella che sembra una commedia bucolica si trasforma così in una specie di valanga che travolge un po’ tutto il piccolo paese, con svolte drammatiche e granguignolesche, metafora di quella disconnessione che ha colpito le persone nella recente pandemia ma anche narrazione dei simbolici prolegomeni di tutti i conflitti che spesso portano anche alle guerre guerreggiate, di cui poi si finisce per dimenticare le vere cause scatenanti. Si salverà solo Siobhán (Kerry Condon), la sorella di Colin Farrell, a parte gli animali del film, che fugge dal delirio della collettività accettando un lavoro sul continente. Intanto pian piano, con un crescendo inarrestabile come in “Parasite” di Bong Joon-ho, la follia, la rabbia e la depressione deflagrano nell’isola, colpendo in diverse maniere l’intera comunità. Sullo sfondo il contrappunto allegorico della Banshee di turno, rappresentata dall’inquietante signora McCormick, che tutti cercano di evitare quando la incrociano per strada.

SUGGESTIONI – Il film è candidato a nove premi Oscar. Colin Farell ha già vinto, con questo film, la Coppa Volpi all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, ed in certe inquadrature ricorda un po’ il giovane Anthony Perkins di Psyco. Il regista McDonagh ha già vinto un paio d’oscar nel 2017 con lo strepitoso “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”. Insomma il blasone c’è e il film porterà a casa sicuramente qualcosa, perché è bello, molto originale e, per certi versi, sempre attuale.