I neri e i rossi
di Stefano Fabei
Ed. Mursia
I neri e i rossi. Non una semplice diversità cromatica, ma una eterna diatriba tra due opposte fazioni che ha infiammato tutto il corso della seconda guerra mondiale e, come tristemente noto, parte degli anni successivi. Ma un punto di incontro tra le due parti sarebbe stato possibile? Si. Ce lo rivela Stefano Fabei, valido storico e studioso della seconda guerra mondiale, che ci racconta qualcosa che non si trova nei libri di scuola. Siamo nel 1945. Dopo la morte della patria, l’8 settembre e il “colpo di stato del re”, l’Italia è ormai divisa tra partigiani e repubblichini. Mussolini è un uomo solo, lo è sempre di più, ma deve escogitare qualcosa per cercare di traghettare la sua ideologia in qualcos’altro, sdoganarla, fare in modo che qualcuno possa continuare il suo pensiero. È il momento di un ritorno alle origini: iscritto al Partito Socialista nel 1924 e insignito della tessera come attestazione d’onore da Filippo Turati, Mussolini capisce che è il momento di cercare un accordo, una conciliazione, un compromesso con le forze di sinistra. Non tanto il Pci togliattiano, lontano anni luce dalle sue convinzioni, ma il Psi può adempiere al meglio questo compito. L’idea è chiara: rilanciare una nuova politica in cui il trinomio “Italia, Repubblica, Socializzazione” sia il vessillo di un nuovo partito, il Raggruppamento Nazionale Repubblicano Socialista. E’ la costruzione del “ponte”, che appare come una delicata tela, la cui tessitura è affidtata principalmente alle mani di Carlo Alberto Biggini, Edmondo Cione e Carlo Silvestri. Il tentativo incontrerà forti ostacoli: primo fra tutti quello di Sandro Pertini, che addirittura straccerà la lettera di Mussolini dimostrando con questo gesto di non voler trovare alcun tipo di accordo col Duce. Sebbene pedante in alcuni passaggi forse troppo tecnici, quella di Fabei è una minuziosa ricostruzione storica che oltre ad appassionare il lettore riesce ad offrire una visione totale della particolare situazione dell’epoca, facendo luce su una realtà importante, ma ancora troppo poco conosciuta.