Venerdì 13 maggio, a partire dalle ore 9.30, presso l’aula magna della sezione San Tommaso della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, si terrà una giornata di studi sulla figura dell’astronomo e scienziato carmelitano Paolo Antonio Foscarini – celebre per aver difeso come reale e non contraria alle Sacre Scritture la teoria copernicana e gli studi di Galileo Galilei – che agli inizi del XVII secolo insegnò a Napoli per sei anni in qualità di professore di teologia.
L’EVENTO – Organizzata in collaborazione con l’Accademia Montaltina degli Inculti, la giornata di studi, intitolata Il carmelitano Paolo Antonio Foscarini tra esegesi biblica e esegesi scientifica moderna, prenderà il via con la prolusione Umanesimo e scienze. Due culture a confronto dall’età moderna a oggi, affidata al presidente emerito della Corte Costituzionale Francesco Paolo Casavola, che per l’occasione presenterà per la prima volta a Napoli il suo volume L’etica pubblica tra valori e diritti (Cittadella Editrice, Assisi 2015).
GLI INTERVENTI - Il programma proseguirà con gli interventi di noti studiosi: Vittoria Fiorelli, docente di Storia moderna e contemporanea presso l’Università suor Orsola Benincasa, parlerà de Il contesto storico che portò alla genesi della cosmologia eliocentrica; Vincenzo Lopasso, biblista e direttore dell’Istituto Teologico Calabro di Catanzaro, affronterà La discussione sul “caso Galilei” alla luce della dottrina dell’inerranza biblica; Gaetano Di Palma, biblista e vice preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, tratterà il tema L’esegesi biblica al tempo di Paolo Antonio Foscarini; Giuseppe Falanga, docente di teologia dei sacramenti, parlerà di Culto, devozioni e tradizioni nella stagione di Galileo e di Foscarini; Pasquale Giustiniani, docente di filosofia teoretica, si soffermerà sul Confronto tra Bellarmino e Foscarini sul “caso Galileo”.
La giornata si concluderà con l’intervento di Donato Matassino, già ordinario di miglioramento genetico degli animali in produzione zootecnica presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, sul tema Ciò che è vivo e ciò che è morto nella scienza moderna.
Paolo Antonio Foscarini a Napoli - Paolo Antonio Foscarini giunse a Napoli per i suoi studi presso il convento maggiore, dove nel 1610 è registrata la sua presenza come reggente degli studi e professore di teologia. Esercitò l’insegnamento per sei anni a Napoli e per due anni a Messina. Nel 1615, fu stampata a Napoli presso L. Scoriggio la sua Lettera sopra l’opinione de’ pittagorici, e del Copernico, della mobilità della terra e stabilità del sole, che provocò l’intervento del Sant’Uffizio e fu ripubblicata sempre in edizioni di opere galileiane. Foscarini compose anche una breve scrittura in latino, intitolata Defensio epistolae… supermobilitate Terrae, che inviò, insieme con una copia della Lettera, al cardinal Roberto Bellarmino, a riprova dell’allarme che la Lettera doveva aver già suscitato nella Curia romana. La risposta del card. Bellarmino, datata 12 apr. 1615, pur se indirizzata al solo Foscarini, chiamava in causa esplicitamente anche Galilei e respingeva ogni loro tentativo di difendere come reale e non contraria alle Scritture la teoria copernicana, ignorando del tutto la proposta di concedere autonomia all’indagine fisica. Con il decreto del 5 marzo 1616 la Congregazione dell’Indice condannò formalmente tutti i libri che esponessero tale opinione e in particolare la Lettera del Foscarini, il cui tentativo di dimostrare la conciliabilità della teoria copernicana con le Scritture imponeva una condanna assoluta: “librum… Pauli Antonii Foscarini Carmelitae omnino prohibendum atque damnandum” (Galilei, Opere, XIX, p. 323).