«Il mondo è la mia parrocchia» recita la scritta che accoglie gli ospiti presso il centro sociale “Casa mia – Emilio Nitti” di Ponticelli (Napoli), fondato e gestito dalla Chiesa valdese-metodista. Queste parole di John Wesley, fondatore del metodismo, campeggiano su un monogramma cristologico che sormonta la parete d’ingresso, mettendo subito in chiaro che da queste parti la fede viene vissuta prima di tutto nella diaconia.
In questa oasi di verde e di pace nel cuore di uno dei quartieri più complessi della città, si è svolta lo scorso 6 giugno la preghiera ecumenica che ha concluso i lavori annuali del Gruppo Interconfessionale di Attività Ecumeniche di Napoli (GIAEN).
Ad animare la preghiera sono stati i giovani della Chiesa Libera di Volla, comunità guidata dal pastore evangelico Giuseppe Verrillo, che li ha formati attraverso un percorso pluriennale di scuola biblica. Si, proprio quei giovani che secondo molti oggi sarebbero “lontani dalla Chiesa” e disinteressati alle questioni di fede hanno dimostrato ancora una volta che in realtà, quando non li vediamo, è solo perché è la Chiesa ad essere lontana da loro.
Con contagiosa parresia questi ragazzi hanno intonato gli inni, scandito i tempi della celebrazione, curato le letture, presentato gli ospiti che hanno offerto la propria testimonianza di impegno ecumenico: don Vincenzo Lionetti, responsabile del servizio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi di Napoli; Michele Giustiniano, portavoce cattolico presso il Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania (CRCCC); Mimmo Iacomino, segretario del GIAEN; Enzo Cioci, delegato ecumenico del movimento dei Focolari.
Uno dei giovani, ventiquattrenne laureato in biologia e cresciuto nella scuola biblica del pastore Verrillo, ha poi spezzato la Parola dall’ambone: una predica pronunciata con competenza e semplicità, sicurezza ed umiltà, tempi giusti ed efficacia. In definitiva, guardando questo gruppo di ragazze e ragazzi in azione, viene da pensare che lo Spirito sia già all’opera per il futuro dell’ecumenismo.
Foto di Enzo Cioci
Foto di Enzo Cioci