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Il mondo che vorrei

“…quando penso che non è così il mondo che vorrei. Non si può fare quello che si vuole, non si può spingere solo l’acceleratore. Guarda un po’ ci si deve accontentare. Qui si può solo perdere, e alla fine non si perde neanche più…”

Nel 2008 Vasco Rossi ha scritto questa canzone… probabilmente si riferiva al mondo in generale che a volte sembra andare a rotoli, ma basta contestualizzare queste parole e ognuno le può fare sue.

vittime-camorra

In vista del 20 marzo ’10, XV giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, ho letto un libro, “La ferita”. Il testo è stato scritto da più autori, testo semplice scorrevole e molto toccante, che racconta le storie delle vittime innocenti della camorra.

Raffaele Cantone (magistrato e scrittore) nella prefazione spiega il significato del titolo, una scelta del curatore, Mario Gelardi, molto felice, un titolo che ha doppia interpretazione, quella negativa della ferita lasciata da tutti i soprusi, le minacce e le umiliazioni che hanno dovuto subire le vittime della camorra, e quella positiva e speranzosa tale da far credere in un qualcosa che può essere guarito e rimarginato proprio come una ferita.

Il libro è stato utilizzato in un progetto promosso dalla Fondazione Famiglia di Maria, Libera e Ad est dell’equatore, che hanno organizzato giornate di incontro con gli studenti della VI municipalità di Napoli per una cultura di legalità e non violenza attraverso, appunto, la lettura del libro, una riflessione in vista della giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata da Libera a Milano e della marcia per la pace Perugia – Assisi che si terrà il 16 maggio.

Il mondo che vorrei… forse è utopico, forse noi giovani siamo troppo speranzosi, abbiamo troppi progetti… ma vale la pena crederci in mondo migliore? Sicuramente, e lo posso dire a voce alta e con orgoglio! Bisogna crederci anche per tutti quelli che hanno combattuto a testa alta ed hanno affrontato la camorra, non hanno pagato il pizzo, hanno denunciato, hanno parlato, per quelli come Gigi e Paolo, Annalisa Durante, Antonio Landieri, Silvia Ruotolo, uomini e donne che molti diranno che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, e invece no, loro si trovavano dove dovevano essere, sotto casa a parlare delle vacanze, nel parco a giocare con gli amici, fuori al cancello di casa a confidarsi con le amiche. Uomini e donne che stavano vivendo la loro vita, la gioia di essere giovani, tutto spazzato via dalla mano crudele della camorra.

Nel mondo che vorrei non dovrò più ascoltare notizie di altre vittime innocenti, di persone che hanno denunciato e si sono ribellate alla camorra e si ritrovano senza attività commerciale, nel mondo che vorrei non c’è più la prepotenza e l’arroganza di quelli che pensano di essere lo Stato, nel mondo che vorrei ci sono tanti giovani che credono nei loro ideali, che possono passeggiare con gli amici, giocare nei parchi pubblici, parlare delle vacanze, giovani che possono camminare fieri e a testa alta senza aver paura della propria terra.

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