Siamo molto più rapidi di quanto pensiamo. Anzi, è proprio la cosiddetta materia grigia, da sempre oggetto di derisioni e sfottò, che innesca un tempo di risposta agli stimoli, tale da anticipare la nostra stessa volontà, di almeno 200 o 300 millisecondi. Solo dopo questo piccolissimo, ma importante lasso di tempo, subentra la consapevolezza di aver preso una decisione. L’interessante teoria è stata elaborata dallo spagnolo Dottor Manuel De Vega, ricercatore dell’Agenzia Canaria di Investigazione, Innovazione e Società dell’Informazione. Autore di una ricerca per conto del Progetto Neurocog (finanziato dall’Unione Europea), De Vega sta cercando di dimostrare come, in quanto esseri umani dotati di linguaggio, personalità ed emozioni, “siamo il risultato di quanto accade nel nostro cervello”.
Secondo il dott. De Vega: <<Noi facciamo la nostra testa, ma è molto di più ciò che quest’ultima fa di noi. Se altri organi sono importantissimi, il cervello è essenziale>>. Il cervello prende le decisioni in funzione di ciò che è il vissuto personale di un uomo, di quanto è stato acquisito culturalmente; ma, di fatto, la coscienza della decisione arriva solo dopo che è stata assunta dalla macchina neuronale.
Il nostro sistema cerebrale è oggetto di investigazione della neuroscienza, definita dallo stesso De Vega una delle grandi discipline di questo secolo, che studia le delicate interazioni tra attività quali il linguaggio, l’attenzione, la memoria, le emozioni quotidiane.