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Il Papa a Pietrelcina, l’abbraccio con la terra di Padre Pio

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Una comunità cresce se si vuol bene: Papa Francesco a Pietrelcinaper respirare un po’ di aria più sana, al primo mattino del 17 marzo 2018, per la visita pastorale nei luoghi di Padre Pio; un pellegrinaggio che avviene nel centenario della comparsa delle stimmate permanenti e nel cinquantesimo anniversario della morte del santo.

L’arrivo nella terra del Sannio – L’elicottero del Pontefice, proveniente dal Vaticano, è atterrato nel piazzale adiacente l’Aula Liturgica di Piana Romana, poco prima delle ore 8.00. Al suo arrivo il Papa è stato accolto dall’arcivescovo di Benevento, monsignore Felice Accrocca, e dal sindaco di Pietrelcina, Domenico Masone. Migliaia i fedeli che attendevano l’arrivo di Papa Francesco e che hanno partecipato nella notte alla veglia di preghiera iniziata già da ieri sera. Il Pontefice si è diretto a piedi, tra la folla che lo acclama, verso la Cappella San Francesco, dove ha sostato brevemente in preghiera davanti all’olmo delle prime stimmate. Quindi, sul piazzale antistante l’Aula Liturgica, ha incontrato i fedeli.

La Cappella visitata dal Papa Francesco- Custodisce al suo interno l’olmo delle prime stimmate, un tronco di quello che era una volta un maestoso albero all’ombra del quale Padre Pio si siedeva durante il caldo estivo per pregare. In uno di quei momenti di orazione e meditazione, ai piedi del tronco Padre Pio ricevette i primi segni della passione le stimmate, dopo un mese circa dall’ordinazione sacerdotale. Padre Pio, così  descrisse l’accaduto: <<…Ieri sera mi è successo una cosa che io non so né spiegare né comprendere. In mezzo alla palma delle mani è apparso un po’ di rosso quasi quanto la forma di un centesimo, accompagnato anche da un forte ed acuto dolore in mezzo a quel po’ di rosso. Questo dolore era più sensibile in mezzo alla mano sinistra, tanto che dura ancora. Anche sotto i piedi avverto un po’ di dolore. Questo fenomeno è quasi un anno che vi sta ripetendo…>>. Questa è la confessione che Padre Pio fa sull’apparizione delle prime stimmate che compaiono sul suo corpo il 7 settembre del 1910 <<Quella capannuccia per me era diventata una vera chiesetta>>, dirà in seguito Padre Pio. Ed è proprio lì che Mercurio Scocca, amico d`infanzia di Padre Pio, nel 1958 fece iniziare i lavori per la costruzione di una chiesetta dedicata a San Francesco d`Assisi.

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Estratti del discorso del Pontefice<<Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Sono lieto di trovarmi in questo paese, dove Francesco Forgione nacque e iniziò la sua lunga e feconda vicenda umana e spirituale […] Amava la Chiesa, amava la Chiesa con tutti i suoi problemi, con tutti i suoi guai, con tutti i nostri peccati. Perché tutti noi siamo peccatori, ci vergogniamo, ma lo Spirito di Dio ci ha convocato in questa Chiesa che è santa. E lui amava la Chiesa santa e i figli peccatori, tutti. Questo era san Pio […] Ci troviamo oggi nello stesso terreno sul quale padre Pio dimorò nel settembre del 1911 per “respirare un po’ di aria più sana”. In quel tempo non c’erano gli antibiotici e le malattie si curavano tornando al paesino natale, dalla mamma, a mangiare le cose che fanno bene, respirare bene l’aria e a pregare. Così fece lui, come un uomo qualsiasi, come un contadino. Questa era la sua nobiltà. Mai rinnegò il suo paese, mai rinnegò le sue origini, mai rinnegò la sua famiglia.  In quel tempo, infatti, egli risiedeva nel suo paese natale per motivi di salute. Quello non fu, per lui, un periodo facile: era fortemente tormentato nell’intimo e temeva di cadere nel peccato, sentendosi assalito dal demonio […] In quei terribili momenti padre Pio trasse linfa vitale dalla preghiera continua e dalla fiducia che seppe riporre nel Signore: «Tutti i brutti fantasmi – così diceva – che il demonio mi va introducendo nella mente spariscono allorché fiducioso mi abbandono nelle braccia di Gesù». Qui c’è tutta la teologia! Tu hai un problema, tu sei triste, sei ammalato: abbandonati nelle braccia di Gesù. E questo ha fatto lui. Amava Gesù e si fidava di Lui […] Imitando il suo eroico esempio e le sue virtù, possiate diventare voi pure strumenti dell’amore di Dio, dell’amore di Gesù verso i più deboli. Al tempo stesso, considerando la sua incondizionata fedeltà alla Chiesa, darete testimonianza di comunione, perché solo la comunione – cioè l’essere sempre uniti, in pace fra noi, la comunione fra noi – edifica e costruisce […] Per favore non spendete tempo, forze, a litigare fra voi. Questo non fa nulla. Non ti fa crescere! Non ti fa camminare […] Se un paesino litiga, litiga, litiga, sarà capace di crescere? No. Perché tutto il tempo, tutte le forze vanno a litigare. Per favore: pace fra voi, comunione fra voi […] Pregate la Madonna perché vi dia la grazia che i giovani trovino lavoro qui, fra voi, vicino alla famiglia, e non siano costretti ad andarsene a cercare da un’altra parte e il paese giù, giù, giù. La popolazione invecchia, ma è un tesoro, i vecchi sono un tesoro! Per favore, non emarginate i vecchi. Non bisogna emarginare i vecchi, no. I vecchi sono la saggezza. […] Mi piacerebbe che una volta si desse il premio Nobel agli anziani che danno memoria all’umanità. Incoraggio questa terra a custodire come un tesoro prezioso la testimonianza cristiana e sacerdotale di san Pio da Pietrelcina: essa sia per ciascuno di voi uno stimolo a vivere in pienezza la vostra esistenza, nello stile delle Beatitudini e con le opere di misericordia. La Vergine Maria, che voi venerate con il titolo di Madonna della Libera, vi aiuti a camminare con gioia sulla via della santità. E per favore, pregate per me, perché ho bisogno. Grazie!>>