Il mito è tornato. Anche se solo su una panchina. Come al solito è stato capace di catalizzare l’attenzione di tutto il mondo e di rendere una partita amichevole un evento imperdibile. E’ sempre stata la sua forza, il suo orgoglio, ma ovviamente anche il suo limite. Ciò che lo costringeva a Napoli a vivere di notte e a fomentare i suoi vizi. Ma è acqua passata. Ora Maradona, a guardarlo dalla tv, sta benone. Non sembrava lui sulla panchina, su quella panchina che è sempre stata il suo sogno, ma soprattutto il sogno di un intero popolo, quello argentino, l’unico a venerarlo più dei napoletani. Era calmo, posato, mai sopra le righe. E’ vero, era solo un’amichevole, in più contro una squadra non blasonata come la Scozia, ma nessuno pensava potesse essere così. Per noi napoletani è stato anche qualcosa di più, un’emozione ulteriore vedere in quella squadra, allenata dal Mito, colui che si sta guadagnando i suoi cori, solo quelli per ora. Olè Olè Olè Olè, Pocho, Pocho! Ecco ciò che accompagna ogni ingresso di Lavezzi al San Paolo, proprio come si faceva con Diego. Inutile anche solo tentare stupidi paragoni. Bello però sognare e vivere di emozioni. Il re è tornato ed è ripartito così come aveva finito. Vincendo.