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Il tarallo napoletano

Pepe e mandorle, piccante e dolce insieme: il tarallo napoletano è una delizia alla quale gli amanti della tradizione non possono rinunciare. La leggenda sulle sue origini è raccontata in modo esemplare ne Il ventre di Napoli di Matilde Serao. Alla fine del settecento, nelle zone popolari attorno al porto di Napoli, nello spaventoso “ventre” della città, uomini e donne si arrangiavano come potevano per sopravvivere e affrontare le fatiche quotidiane. Tra gli altri, i fornai non si sognavano minimamente di gettar via lo sfriddo, ossia i ritagli avanzati del pane. A questi umili rimasugli aggiungevano sugna e tantissimo pepe per poi creare con le loro virtuose mani delle ciambelline da infornare insieme al pane. Ma fu solo alla fine del secolo successivo che il tarallo ‘nzogna e pepe si arricchì delle mandorle, divenendo ancor più saporito.

Città del Monte vi propone la ricetta casalinga del tarallo e vi augura buon appetito.

Ingredienti:
500 g. di farina
150 g. di sugna
1 cubetto di lievito di birra
200 g.di mandorle con buccia
2 cucchiaini di pepe
2 cucchiaini di sale

Preparazione:
Preparate un panetto impastando 100 g. di farina, il lievito e un po’ d’ acqua tiepida, lasciate riposare. Quando il volume sarà raddoppiato, aggiungete il resto della farina, la sugna, il pepe, il sale e un altro po’ d’ acqua tiepida. Ottenete di nuovo un bel panetto da cui staccare dei pezzetti per formare dei bastoncini da attorcigliare su loro stessi e unire alle estremità per formare una ciambella. Aggiungete le mandorle a mò di decorazione e mettete i taralli a lievitare. Quando il loro volume sarà raddoppiato, infornateli a 180° fino a quando saranno dorati.

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