A Capodimonte c’è aria di festa. Una festa della bellezza e della legalità. È la mostra del riscatto, I due Van Gogh ritrovati, Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen (1884-1885) e Spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta (1882), dal 7 al 26 febbraio 2017, per soli 20 giorni esposti in esclusiva a Museo e Real Bosco di Capodimonte. L’esposizione dei quadri, prima del loro rientro in Olanda, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e finanziata dalla Regione Campania. Il progetto è attuato dalla Scabec Spa, con l’Organizzazione e catalogo Electa.
Il furto – Era l’alba del 7 dicembre 2002 quando i ladri riuscirono a fare irruzione nel museo fortezza, il Van Gogh di Amsterdam, a prendere i due quadri e ad andare via facendo perdere le loro tracce. Le indagini scattarono subito dopo la telefonata del guardiano del museo alla centrale di polizia di Amsterdam. La polizia si mobilitò con ispettori e agenti, ma i ladri si erano già volatilizzati, agevolati dalla piccola dimensione delle tele. Nel 2003 furono arrestati due olandesi, poi condannati a quattro anni e mezzo di reclusione: per loro l’accusa di furto, ma si sono sempre dichiarati innocenti.
Il ritrovamento – Per 14 anni si perde ogni traccia delle tele, fino a quando nel settembre 2016 vengono clamorosamente recuperate dalla Guardia di Finanza, nel corso di una operazione contro una banda di narcotrafficanti internazionali. Le tele finite nelle mani della camorra, in una casa di Castellamare di Stabia riconducibile a un latitante del clan. Grazie alle dichiarazioni dei pentiti, la Guardia di Finanza ha identificato il patrimonio della banda, procedendo al sequestro dei beni.
Van Gogh – Autore di quasi 900 dipinti e più di mille disegni, tanto geniale quanto incompreso in vita, van Gogh influenzò profondamente l’arte del XX secolo. Dopo aver trascorso molti anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, morì all’età di 37 anni per una ferita da arma da fuoco, probabilmente auto-inflitta. Iniziò a disegnare da bambino, nonostante le continue pressioni del padre, pastore protestante che continuò ad impartirgli delle norme severe. Continuò comunque a disegnare finché non decise di diventare un pittore vero e proprio. Iniziò a dipingere tardi, all’età di ventisette anni, realizzando molte delle sue opere più note nel corso degli ultimi due anni di vita.
Le opere ritrovate– Esposte al secondo piano del museo, accanto alla Sala del Caravaggio, sono tra le fondamentali per la comprensione della prima stagione pittorica dell’artista, di valore inestimabile.
Spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta – E’ l’unico esemplare del Van Gogh Museum risalente al soggiorno dell’artista a l’Aia, una delle due sole vedute marine dipinte dall’artista in quel periodo. Rappresenta una località frequentata dai paesaggisti olandesi. L’artista, nella sua tela, cattura, con drammatica sintesi, l’atmosfera tesa che prelude lo scoppio di una tempesta, con le onde increspate del mare e le raffiche di vento che spazzano vorticosamente la spiaggia.
Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen – Unico dipinto del museo olandese a conservare il suo originario telaio, è un’opera di dolente e intima dimensione del ricordo e degli affetti familiari. Eseguita per la madre, la tela mostra la chiesa del villaggio di Nuene dove il padre di Van Gogh era stato pastore. Nel 1885, dopo la sua morte, il pittore ha modificato il dipinto aggiungendo un gruppo di fedeli in primo piano, in sostituzione di una precedente figura isolata di contadino e foglie brune sugli alberi, per restituire un clima più autunnale.
Le dichiarazioni: Sylvain Bellenger - direttore Museo di Capodimonte: <<Un gesto di restituzione dell’arte all’arte, e dell’arte al pubblico. Il direttore del museo van Gogh Axel Rüger mi ripete che Capodimonte è il museo più bello d’Italia. Un’iniziativa che lancia un messaggio positivo, importante, rivolto a tutti, cittadini e turisti. Diremo che la Campania non è solo terra di camorra, ma anche di legalità e d’arte, è un grande segnale di riscatto>>.
Vincenzo De Luca – presidente Regione Campania <<La Regione Campania ha voluto finanziare e sostenere l’allestimento e la promozione di questa speciale esposizione a Capodimonte, perché rappresenta un evento culturale di livello mondiale ed un segnale profondo di civiltà e legalità. E’ l’occasione per valorizzare la ricca collezione di questo meraviglioso museo insieme alle due importanti opere di Vincent Van Gogh, restituite al mondo. E’ un omaggio a due capolavori che si temeva perduti per sempre, ma anche il pubblico riconoscimento dell’azione di quegli uomini che si sono caparbiamente impegnati a ritrovarli>>.
Antimo Cesaro – sottosegretario di Stato di MIBACT – <<E’ un evento che acquista un valore simbolico, un fatto che ci spinge a riflettere e a sperare. La scelta del Museo di Capodimonte è una scelta di uno spazio della nostra storia, della nostra civiltà, della nostra città. E’ l’enfatizzazione di una scelta di campo, in grado di coniugare bellezza e legalità>>.
Joep Wijnands – ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi: <<E’ il trionfo dell’arte, della legalità e dell’amicizia italo-olandese. Si conclude una brutta vicenda che ci dimostra come la criminalità organizzata non rispetti nemmeno il patrimonio culturale dell’umanità. Ringrazio l’Italia, ma soprattutto Napoli, riportandomi alla parole della canzone di Pino Daniele: Napule è mille culure…Napule è tutto nu suonno, e a’ sape tutto o’ munno. Ma nun sanno a’ verità>>.