E’ una scuola totalmente abbandonata dalle istituzioni, l’Istituto Tecnico Nautico Cristoforo Colombo di Torre del Greco, situato proprio all’interno della Villa Comunale. O almeno questo è quanto emerge dai racconti di alunni e docenti. Sei piani, zero ascensori. Palestra? Manco a parlarne. Inutile poi pretendere attrezzature idonee per garantire l’accesso ai disabili. Eppure sopravvive, con dignità. Anzi, togliendosi anche qualche soddisfazione, come dimostrano i molteplici concorsi ai quali l’istituto ha partecipato e talvolta anche vinto. La vicepreside, professoressa Lilla Mangano, ha le idee chiare a tal proposito : << Ci sentiamo figli di un Dio minore, non tutelati rispetto alle altre scuole del territorio, forse considerate più importanti. Ci si dimentica della rilevanza e del prestigio che ha l’istituto navale>>. E’ vero, qualche aiuto è arrivato, ma non dalla vicina Provincia, che tiene bloccati gli ultimi due piani, inutilizzabili senza una sua autorizzazione. E’ arrivato dalla lontana Bruxelles. Infatti, proprio dalla Comunità Europea sono arrivati dei fondi che hanno permesso l’acquisto di macchinari invidiati in tutta Italia, quali il planetario e la sala carteggio. Per fortuna è buono, invece, il rapporto con le autorità portuali: l’istituto possiede due barche a vela e una a motore per le esercitazioni. Il progetto Nautilus, così si chiama il corso di studi scelto dall’istituto, si articola in due fasi. C’è il triennio che è in comune per tutti, con teoria e anche esercitazioni marinaresche effettuate dai ragazzi, che si recano periodicamente al porto per allenamenti di voga. L’ultimo anno del triennio è di transizione, perché successivamente è necessario scegliere tra il corso di “capitano” e quello di “macchinista”. L’istituto è rifiorito nel 2000, dopo un periodo di crisi. Dai una media di 40 iscritti di una volta si è arrivati a oltre 300 alunni, che sarebbero stati molti di più se l’istituto avesse potuto ospitarne. << In alcuni casi abbiamo dovuto rifiutare domande di ammissione per l’impossibilità materiale di ospitare altri alunni – continua la vicepreside Mangano – proprio a causa dell’assenza di aule >>. Ma, come detto, l’istituto non si è abbattuto. Ha vinto il concorso nazionale musicale CERCO(LA) NOTA, ha vinto il concorso ERICA FRAIESE, che premiava chi avesse scritto il miglior racconto fantastico. Ha anche un giornalino interno, a carattere mensile, dal nome inequivocabile: “Gente di mare”. Insomma, dimostra di non sentirsi una scuola di serie b, nonostante questo sia il giudizio che spesso viene affibbiato a scuole diverse dai licei. Sintomo della crisi della scuola italiana, pensata per avere carattere settoriale, con tutte gli istituti sullo stesso livello e scelta dello studente legata alle sue inclinazioni, ma divenuta ben presto scuola a carattere gerarchico, come se che chi ha voglia di studiare possa andare solo al liceo classico o ,al limite, allo scientifico.