Una Basilica che diviene luogo di cultura: I segreti della Pietrasanta, dalla Fabrica Ecclesiae alla grande Fabbrica della Cultura: dal 24 aprile, riaperta al pubblico la cripta e la cavità sotterranea della Chiesa di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta a Napoli, in via dei Tribunali, complesso monumentale alle porte del Decumano maggiore riconosciuto dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo bene di interesse storico architettonico e di interesse archeologico. L’apertura del percorso sotterraneo è il risultato del lavoro dell’Associazione Pietrasanta Polo culturale Onlus, in un risultato reso possibile anche attraverso il lavoro di monsignore Vincenzo De Gregorio, rettore della Basilica, e che ha visto l’inserimento del complesso fra i siti del centro storico di Napoli, riconosciuti patrimonio dell’Unesco. L’apertura della Basilica avviene con l’inaugurazione della mostra Lapis – I segreti della Pietrasanta, progettazione e realizzazione a cura di Phantasya, realtà partenopea leader nelle ricostruzioni 3D di siti archeologici, nello sviluppo di realtà virtuale e di progetti di restauro digitale.
La Basilica – È la più antica costruzione sacra napoletana dedicata alla Madonna. Situata nel centro storico della città partenopea, a due passi da San Domenico Maggiore e da Via dei Tribunali, fu costruita nel 553 d.c. per volontà del Vescovo di Napoli Pomponio. In questo luogo un tempo sorgeva il tempio sacro dedicato al culto di Diana, riservato esclusivamente alle donne, che invocavano la dea romana per ottenere parti non dolorosi. La divinità era la protettrice delle donne, degli animali selvatici, della caccia e custode della verginità. Gli uomini poco tolleravano il suo culto poiché molte donne, pur di evitare matrimoni infelici, preferivano votarsi alla Dea e offrire la loro castità. Danneggiata per i bombardamenti della seconda guerra mondiale e, successivamente, per il terremoto dell’ottanta, per decenni, è rimasta in uno stato di completo abbandono, fino alla riapertura nel 2007.
La mostra – Un suggestivo percorso 4.0 che collega le vicende del complesso con la storia della città di Napoli attraverso un viaggio multisensoriale. Una serie di proiezioni accompagnano gli spettatori fino alla discesa dei sotterranei nella basilica grazie alla ricchezza della realtà virtuale con la tecnologia Oculus, che permetterà ai visitatori di vivere un viaggio a 360° nei segreti della Pietrasanta, a una 3D mapping con effetti prospettici e luminosi e un documentario sui sotterranei di Napoli. Presente anche una sala cinema che ripercorre la storia dell’intero complesso.
I numeri del progetto realizzato – Un investimento da 1.5 milioni di euro per il recupero della basilica napoletana abbandonata, con un indotto anche in termini occupazionali. Grazie a un contratto di comodato d’uso stipulato con l’Arcidiocesi di Napoli, realizzati interventi per garantire la fruibilità del complesso, con gli imprenditori chiamati in causa ad investire i propri capitali, credendo nelle loro idee. Ad eccezione della facciata esterna, i cui interventi sono stati finanziati dal pubblico, tutto il restauro di questa struttura è stato finanziato al 100% dai privati.
La leggenda del diavolo-maiale – Secondo questa leggenda, il vescovo Pomponio decise di far edificare la chiesa dopo che la Vergine Maria gli apparve in sogno chiedendogli di realizzare un santuario a lei dedicato. La Madonna gli spiegò che la Basilica avrebbe contrastato la presenza del diavolo che, sottonforma di maiale, compariva tutte le notti nella zona compresa tra Piazza Miraglia e il centro antico, spaventando con il suo grugnito infernale i residenti e cercando di insinuarsi nelle vite dei fedeli. Secondo gli abitanti del luogo, questa presenza malvagia era legata ai vecchi resti del tempio di Diana, dove alcune donne, considerate streghe, dedite a rituali pagani, avevano alimentato il desiderio di vendetta della dea, consegnando alla città l’orribile maiale. Con l’edificazione della Basilica di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta, questo animale spaventoso scomparve per sempre lasciando in pace i residenti del luogo.
La soddisfazione espressa dal Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe: «E’ stato realizzato un qualcosa che fino a poco tempo fa sembrava impensabile. Quando sono tornato dopo i lavori, è stato come scoprire l’America. Essere riusciti a dare nuovamente un’anima a questo luogo è un miracolo. Questa è una delle tante eccellenze di Napoli che fanno onore a tutti noi. Questa è una eccellenza di Napoli che fa onore a quanti ci hanno lavorato, ma anche alla nostra città. Grazie all’interesse, alla sensibilità, alla competenza anche dei privati che hanno preso a cuore questo luogo e si sono esposti. Quando le forze buone e sane di questa città si mettono insieme, è possibile raggiungere risultati straordinari. Miriamo, infatti, a diventare un punto di riferimento per i visitatori, che tra l’altro crescono vertiginosamente di anno in anno, attraverso un percorso culturale e religioso che parta dalle Catacombe di San Gennaro, attraversi il rione Sanità, arrivi fino al Duomo e si concluda alla Pietrasanta. C’è tanta ricchezza da scoprire».