A Napoli, anche le centralissime strade dello shopping, costellate di vetrine luccicanti, parlano di storie a dir poco particolari che destano sempre la curiosità degli avventori e magari mettono addosso qualche brivido. Piazza Trieste e Trento, famosa tra l’altro per la presenza dello storico caffè Gambrinus, è da sempre un vero e proprio ritrovo per il bel mondo partenopeo: ospiti d’eccezione, artisti ed intellettuali di oggi e di ieri, tutti si sono dati convegno nello storico locale, accanto alla spettacolare Piazza del Plebiscito. Giacomo Leopardi, Salvatore Di Giacomo, Benedetto Croce, Gabriele D’annunzio – quest’ultimo proprio ai tavolini di questo caffè scrisse il testo della canzone “La Vucchella” – sono solo alcuni tra i più celebri personaggi che hanno frequentato il Gambrinus. Si racconta che più di un secolo fa, quando nei sotterranei del celebre caffè i pasticceri confezionavano dolci di ogni genere tra i quali anche il torrone, il profumo saliva fino ai piani superiori del palazzo antico. Una bambina che abitava nei paraggi, ma della quale non si sapeva e non si sa nulla di preciso, attratta da quel profumino invitante, si fermava ogni volta nella piazza anche solo per gustarne l’aroma. Un giorno però della bambina non si ebbero più notizie. Oggi alcuni passanti e commercianti della zona raccontano che , ogni volta che lungo queste strade aleggia l’odore di dolci appena sfornati, si intravede lo spirito della piccola che amava tanto quel profumo. Se quanto narrato corrisponde al vero, potremmo dire che la storia racchiude in sè un significato positivo e confortante per noi napoletani: nonostante la monnezza (non solo quella che sta per le strade, ma anche quella che siede nei palazzi, che della prima è causa), i buoni profumi dei nostri vicoli e delle nostre piazze sono ancora quelli di una volta. E nemmeno gli spiriti vogliono andare via.