La buona novella. Storie di preti di frontiera
di Ilaria Urbani
Guida Editore
2013
In questo libro, l’autrice, una giovane giornalista napoletana, fotografa la vita ordinaria, feriale di 13 sacerdoti che non vivono in maniera episodica o occasionale l’amore, la tenerezza verso i poveri e gli ultimi, la fede nel Signore e la gioia delle relazioni umane.
I 13 capitoli del libro ci narrano altrettante storie di sacerdoti che dedicano interamente la propria esistenza al prossimo, non per assisterlo ma per liberarlo, non per convertirlo ma per indicargli la vera Via: una Chiesa in prima linea, vicina alla gente e lontana da ogni pensiero di carrierismo; una Chiesa i cui pastori portano addosso l’odore delle pecore. Si tratta, certo, di frammenti di vita che ci rimandano all’entusiasmo e alla carità di migliaia di laici, di preti, di suore che quotidianamente – e non pensiamo solo alla nostra Diocesi di Napoli – svolgono un ruolo suppletivo, secondo alcuni, per la latitanza e la lontananza delle istituzioni. Ma non è solo per queste motivazioni.
Il libro della Urbani – che può pregiarsi della prefazione di Roberto Saviano – è il secondo della collana “We Care”, diretta dal poliedrico Samuele Ciambriello. Si tratta di un’iniziativa editoriale che nasce dall’esigenza di valorizzare saperi, intelligenze e talenti in un momento storico nel quale è fondamentale, più che mai, promuovere un agire riflessivo. E l’autrice ci racconta storie che aiutano a rigenerare la speranza. Anzi, da cronista del territorio, più che raccontare fa raccontare gli stessi sacerdoti, dei quali, leggendo, ci sembra di sentire le voci, cosicché il racconto non scade mai nella retorica.
Il mondo è cambiato ed è in continuo e rapido cambiamento. Serve fiducia, speranza, solidarietà, comunione. Quante volte questo stesso appello è stato lanciato dal nostro Cardinale Sepe? Ma non tutti lo abbiamo ancora ascoltato, recepito, concretizzato nel servizio quotidiano per una città, per un mondo migliore, nuovo.