Gli appassionati di arte contemporanea non possono perdere una visita alla nuova istallazione presso lo studio di arte contemporanea Trisorio, in via Riviera di Chiaia 215. Fino al 26 giugno, Luciano Romano presenta al pubblico le sue opere all’interno di un percorso artistico intitolato “Lo sguardo obliquo”. Filo conduttore di questa mostra sono le scale: scalinate, gradoni e gradini di palazzi. Luciano Romano, architetto e fotografo partenopeo, inizia molto giovane a collaborare con il teatro San Carlo, per poi diventare docente di fotografia presso l’accademia di Belle Arti di Napoli e l’Accademia del teatro alla Scala di Milano. Nelle sue foto predilige gli spazi urbani, architetture moderne e paesaggi. <<Fotografare nel senso più profondo e completo del termine è raccontare per immagini sensazioni complesse, catturare l’attenzione dell’osservatore, scatenare un’emozione che dorme dentro di lui, risvegliare la sua conoscenza. Il mio intento è quello di sfruttare una serie di forme latenti nei soggetti, evidenziarle, renderle vibranti e immediatamente percepibili, nel tentativo di creare un linguaggio che prenda spunto dai segni visibili ma si riferisca alla sfera emotiva>>. Le parole dell’artista ci fanno comprendere come i suoi lavori partano dal mondo comune per poi acquisire rigore e geometria attraverso le sue foto, quasi a volerli inserire in un ordine che non appartiene alla realtà, ma che allo stesso tempo è in grado di toccare le corde dell’animo. Le foto esposte catturano scale di pietra dai colori opachi, scalinate a chiocciola, volte a rappresentare il legame dell’uomo con la terra ma al tempo stesso il cammino dell’uomo, le sue aspirazioni e il suo sguardo che punta sempre verso l’alto e l’infinito, ovvero verso quello che ci può essere alla sommità di una scala. Una mostra fotografica in cui un oggetto comune diventa quasi desueto, in cui la scala, come afferma lo stesso artista, diviene metafora dell’azione umana.