Interessante ed enigmatico cortometraggio, quello del giovane regista anglo-napoletano Iacopo Di Girolamo, realizzato nell’aprile di quest’anno e già presentato in molte mostre e rassegne in Italia e all’estero.
Il filmato è girato in 4:3 così da somigliare alle vecchie pellicole del cinema muto.
Alla base dell’opera più che la trama c’è una tematica: credere nei propri ideali perché nessuna idea è una cattiva idea.
E’ questo lo slogan del corto.
Si comincia con una bella carrellata di immagini della città di Napoli - dal banco di un pescivendolo ad un ospedale per malattie mentali - sulle note della canzone Te voglio bene assai. Scene che rappresentano la vita della città che nasce, cresce e muore, ogni giorno. Una monotonia dalla quale il protagonista, un giovane sulla trentina interpretato da Andrea Contaldo, vuole scappare .
Compare a metà della visione affacciato ad una finestra. Gli viene in mente, guardando una piuma, di costruirsi un paio di ali per poter volare via. Così decide di salire in cima al cornicione del palazzo. Dopo una bellissima veduta dei tetti di Napoli avvolta dalla luce, sulle note di una musica che dà un senso di inquietitudine, il protagonista si lancia nel vuoto.
Non sapremo mai se cadrà o spiccherà il volo, ma il corto si conclude con l’immagine del cielo limpido.
Per comprendere appieno ciò che il genio del regista vuole trasmetterci bisogna guardarlo almeno una seconda volta, per ritornare al punto di partenza, ovvero quel messaggio iniziale di capitale importanza: nessuna idea è cattiva. Dobbiamo credere che valiamo e provarci. Anche a costo di fuggire. Anche senza conoscere la meta.