Quando l’estate fa sentire la sua morsa più rovente, non c’è nulla di meglio di un sorso di frutta tropicale. Sin dagli anni ’50 il sodalizio caraibico tra ananas e cocco ha dato vita a un coktail unico nella sua dolce semplicità. Stiamo parlando della piñacolada: la bevanda nazionale di Porto Rico, esportata da decenni nei migliori (e peggiori, per citare il refrain di una nota marca di alcolici) bar di tutto il mondo. Analcolica nella versione virgin colada o piñita colada, oppure innaffiata dal classico rum, la bevanda che tradotta in italiano suonerebbe come ananas pressata, sale agli albori della cronaca grazie ad un articolo del New York Times, datato 16 Aprile 1950.
Come drink casero (=fatto in casa) è molto semplice da preparare.
Ingredienti
Il segreto sta nell’utilizzare del buon rum, pezzetti freschi di ananas naturale, e di noce di cocco, (in alternativa si può usare il latte di cocco).
Procedimento
Per prima cosa occorre preparare prima il frullatore (o il più rapido blender) inserendovi due cucchiai grossi di ghiaccio precedentemente triturato. Una volta pronto il ghiaccio, si può versare il rum scuro, in maniera tale da creare un flusso costante per la durata di 4 secondi. Il trucco sta nel ritirare la bottiglia allo scoccare del quarto secondo, e poi subito dopo versare una goccia extra, per far sì che alla fine risultino più o meno 50 millilitri di rum. Terminata la parte alcolica, si passa alla frutta: 4 pezzi di ananas fresco e un po’ di sciroppo di cocco (o di pezzetti di noce di cocco) per addolcire il tutto. Se lo si vuole rendere meno alcolico, vi si può anche incorporare qualche goccia di succo d’ananas. Il tocco finale è l’aggiunta di panna liquida che rende la colada ancora più cremosa: a questo punto si mescola un po’ e il gioco è fatto. L’ideale è bere il cocktail in un bicchiere largo o una coppa da vino.
La decorazione, semplicissima ma efficace, è di due pezzetti di ananas e una ciliegina al maraschino.