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LA RIVOLUZIONE INCOMPIUTA

Alti livelli di reddito e istruzione come paradossali chiavi di lettura della non ancora compiuta rivoluzione dei comportamenti femminili, la quale, proprio in virtù di una tale incompiutezza, rischia di porsi come un ulteriore fattore di disuguaglianze e polarizzazioni sociali. E l’incompiutezza sta già provocando squilibri: bassa fertilità, scarsi investimenti nella qualità della vita dei bambini e invecchiamento della popolazione.

In questa prospettiva Gøsta Esping-Andersen, insistendo sull’ereditarietà delle condizioni sociali e soprattutto sull’impatto dei primi anni dell’infanzia sulle opportunità di vita, si concentra sulla centralità delle possibilità di investimento a favore dei figli e così, sull’importanza di politiche che assicurino le migliori opportunità a ogni bambino.

La via d’uscita proposta dal sociologo è lo stato sociale: politiche per la famiglia, strategie di investimento per migliorare le opportunità di vita dei nostri figli, riforma delle pensioni improntata alla giustizia sociale e sostenibile finanziariamente.

La tesi centrale di questo libro è che, fino a quando la rivoluzione femminile non sarà compiuta, assisteremo all’aumentare delle disuguaglianze sociali. Tanto che da un certo punto di vista potremmo parlare di polarizzazione sociale. Ciò avviene principalmente perché questa rivoluzione è guidata da donne che appartengono a classi sociali privilegiate, quelle più istruite. Solo quando questo fenomeno riuscirà a infiltrarsi tra i ceto sociali più bassi potremo affermare che la rivoluzione ha raggiunto la propria maturità e che quindi potrà portare a una maggiore uguaglianza sociale. Al contrario, finché l’uguaglianza di genere una questione limitata alla classe media, la disuguaglianza sociale continuerà a crescere.

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