«Allu suono d’a grancascia/ viva lu popolo vascio/ Allu suono d’e tammurrielli/ so’ risorti li puverielli». Nell’aria carica della magia delle feste risuonano le parole della Carmagnola, il canto delle armate sanfediste fedeli al re Borbone, tra i corridoi e le aule della scuola dell’infanzia di Barra, quartiere della periferia sud di Napoli. Brilla così la stella del Natale all’Istituto Comprensivo Madre Claudia Russo-Francesco Solimena, nel giorno dell’antivigilia. Non è il solito presepe vivente, ma una rievocazione storica della Napoli settecentesca, quella che appunto ha dato vita alla tradizione presepiale più amata nel mondo.
I corridoi della scuola diventano vicoli e piazze, le aule si trasformano in sale nobiliari e taverne, botteghe artigianali e scorci di mercato rivivono in ogni angolo dell’Istituto. Non è solo la magia dei colori e della cartapesta ad aver dato nuova veste alle cose, ma soprattutto la passione dei docenti e dei piccoli alunni. Anche loro, per l’occasione, con indosso gli abiti dell’epoca, sono immersi in questa vita antica e nuova, fedeli ed entusiasti interpreti di un tempo che fu e che ancora vive nello spirito del popolo partenopeo.
La sera prima, nel plesso Solimena, gli alunni della scuola secondaria di primo grado (scuola media) si sono esibiti nel gran Concerto di Natale. Sotto la direzione del professor Vincenzo Pennone, gli studenti della sezione ad indirizzo musicale hanno eseguito brani tipici della tradizione italiana (“Astro del Ciel”), grandi successi internazionali (“Last Christmas”, “Feliz Navidad” ecc.) e numerosi arrangiamenti ad opera dello stesso maestro Pennone. Nell’occasione, l’Istituto ha consegnato alla Fondazione Telethon un assegno di oltre tremila euro, frutto di un intenso lavoro di raccolta fondi a sostegno della ricerca che ha visto impegnata l’intera comunità scolastica.
Un Natale così celebrato mette la scuola al centro del territorio e ne fa il punto di riferimento dell’intera cittadinanza. Perché è un Natale carico di cultura e di senso delle radici. Un Natale che, nella valorizzazione delle tradizioni, include tutti, davvero e senza retorica, senza dover escludere sé stessi, senza il bisogno di ricorrere a provocazioni o ad eccentricità, ma trovando proprio nella tipicità della più profonda identità cristiana i valori dell’accoglienza e dell’apertura all’altro. Un Natale che fa onore alla comunità scolastica dell’Istituto Russo-Solimena, al suo corpo docenti e alla nuova dirigente Maria Cristina Scala, chiamati ad operare ogni giorno nel complesso contesto di questa realtà di frontiera.
Un Natale così lo auguriamo ad ogni scuola, in ogni luogo. Buon Natale a tutti!