S’ispira al total black la mostra presentata ed inaugurata ieri presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Fino al 24 maggio, le opere di ottanta studenti dell’Accademia saranno esposte nella Galleria del giardino, dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 16.30. La mostra resterà aperta al pubblico ogni domenica del mese, l’iniziativa rientra infatti nella manifestazione Maggio dei monumenti.
La Galleria del giardino rappresenta un laboratorio di pensiero, confronto e azione che lavora in modo innovativo, consentendo agli studenti di imparare a gestire tutta l’organizzazione di un evento artistico, dall’allestimento di una mostra alla creazione dei cataloghi di presentazione. In tempi critici anche per i musei, la città di Napoli risponde con grande entusiasmo all’arte proposta dai giovani, come ha ricordato il direttore dell’Accademia Giovanna Cassese, la quale ha aggiunto che l’arte contemporanea in particolare necessita di massima competenza e qualità, livelli elevati che da sempre l’Accademia garantisce.
Al centro dell’esposizione Total black si stanzia la provocazione di lavorare con un solo colore, il nero, elemento basico e al contempo sobrio ed elegante, per mettere alla prova le doti degli artisti sottoposti per la prima volta al giudizio dei visitatori.
Artefici dell’evento sono i docenti Marco di Capua e Valerio Rivosecchi, che hanno esortato gli studenti ad ispirarsi a Matisse, alle incisioni di Odilon Redon o ai black on gray di Mark Rothko, artisti–emblema della forma pura ed essenziale. Il risultato finale è una grande stanza bianca, la Galleria del giardino, assediata dal segno nero. Su di una parete le immagini sono disposte in modo ordinato, sull’altra le opere d’arte compongono un patchwork nel quale l’occhio soggettivo ha l’obbligo morale di individuare il lavoro migliore.
Marco Di Capua ha definito Total Black una mostra narrativa che ad alcuni studenti ha suscitato spavalderia, ad altri ricordi dolorosi.
Ciascun artista ha realizzato, talvolta, più di un’opera. In esposizione vi sono video, fotografie, ecografie, dipinti, disegni, sculture in gesso, in plastica o in terracotta, stampe ai sali d’argento, incisioni su zinco.
«Spero che questa mostra servirà a farci conoscere. Non ho trovato particolarmente difficile lavorare solo con il nero» ha dichiarato Fabrizio Palumbo, giovane artista che per l’occasione ha realizzato una tela ed una scultura.
Uno degli obiettivi principali della mostra è, infatti, consentire agli studenti di lavorare anche al di fuori dell’Accademia, coinvolgendo le gallerie napoletane alle quali proporre artisti emergenti. Ciò accade già in molte città europee, ma in Italia solo a Roma e a Milano vi è un solido legame tra gallerie ed accademie, ha spiegato Valerio Rivosecchi.
Interessante la proposta del Direttore Cassese di aprire le porte dell’Accademia la notte del 19 maggio, in occasione della Notte dei musei 2012, iniziativa già presente nella Firenze quattrocentesca. Secondo Giovanna Cassese, il sostegno di manifestazioni affini a questa è fondamentale per assicurare il primato delle arti nel futuro. «I musei non esistono senza i laboratori di arte contemporanea» ha concluso il Direttore dell’Accademia partenopea.