Da qualche mese sta spopolando in Francia, in Gran Bretagna e, recentemente, anche in Italia una tendenza recuperata dall’infanzia: colorare.
Dagli studi sulle arti-terapie, infatti, si evidenzia che colorare è un’attività capace di ridurre i livelli di attivazione del sistema nervoso autonomo e di produrre, dunque, un conseguente stato di benessere e rilassamento. Oltre a tali poteri rilassanti, colorare impone l’attivazione delle aree cerebrali deputate alle attività motorie, ai sensi e alla creatività, costituendosi come valido e stimolante training attentivo e anti-stress.
Da tali osservazioni, diversi editori hanno recentemente lanciato sul mercato i libri da colorare per adulti: Hachette ha pubblicato una serie di album da colorare intitolata Art-Therapie, con disegni che comprendono farfalle, fiori e disegni geometrici; l’illustratrice Mel Simone Elliot in Gran Bretagna ha creato Colour Me Good, che contiene disegni da colorare di celebrità famose; la Spagna ha prodotto Coloréitor, una collana di libri da colorare per adulti dell’illustratore Antonio Fraguas; l’Italia, che ha seguito il trend, ha prodotto Il giardino segreto. Giochi in punta di pennino di Johanna Basford uscito per Gallucci, che a fine gennaio pubblicherà anche La foresta incantata. Un intreccio a china da esplorare e colorare, sempre di Basford.
Uno dei primi psicologi ad associare l’attività di colorare al rilassamento fu Carl G. Jung agli inizi del XX secolo e lo fece con i Mandala, disegni circolari aventi origini indiane, con forme concentriche simili ai rosoni delle chiese gotiche.
Quando coloriamo ci rilassiamo, perché focalizziamo l’attenzione su una particolare attività e smettiamo di ruminare o rimuginare: lo stesso principio delle pratiche meditative! In più, però, questa attività ci permette di ritornare un po’ bambini, un periodo idealizzato dai grandi, associato per lo più ad emozioni positive. Infine, come afferma lo psicologo Antoni Martínez, mentre coloriamo possiamo entrare in contatto con una parte più profonda di noi stessi, prestando attenzione, ad esempio, ai colori che scegliamo e all’intensità con cui li utilizziamo, poiché tali scelte sono influenzate dall’umore corrente.
Il principio psicologico che ne è alla base è stato riconosciuto e validato dalla comunità scientifica a livello globale già da tempo ed il nuovo trend non è altro che un nuovo campo di applicazione di tale principio: perché non provarlo?