Cattolici, ortodossi e protestanti si sono incontrati ancora una volta a Capodimonte per un momento di confronto, dialogo e formazione ecumenica. Presso la sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (PFTIM), lo scorso 21 febbraio, ha avuto luogo il terzo incontro della nuova edizione dei “Lunedì di Capodimonte”, il ciclo di appuntamenti di formazione ecumenica promosso dal Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania (CRCCC) e dalla stessa Facoltà di Teologia.
Come da programma di questa quinta edizione, ogni incontro è dedicato all’approfondimento di uno dei temi della Charta Oecumenica, lo straordinario documento siglato nell’aprile del 2001 a Strasburgo dal Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa (CCEE) e dalla Conferenza delle Chiese europee (CEC).
Interrogandosi a vent’anni dalla redazione di quella pietra miliare del cammino ecumenico delle Chiese europee, i relatori hanno indagato il tema de “La nostra comune responsabilità in Europa: l’impegno per la pace e la giustizia”. Argomento quanto mai interessante proprio alla luce dei più recenti sviluppi delle vicende sul confine russo-ucraino.
L’archimandrita ortodosso Georgios Antonopoulos, parroco della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Napoli (arcidiocesi ortodossa d’Italia – Patriarcato ecumenico di Costantinopoli), ha soffermato la propria attenzione sul valore e il significato della parola “pace” per il fedele: una pace radicata in Cristo, principe della pace, che nulla ha a che vedere – come spiegato dall’archimandrita – con le mode dei pacifismi o con i facili irenismi. Una pace che si costruisce attraverso il dialogo con l’altro, un dialogo autentico e generativo che non implica il rinnegamento della propria identità, ma – al contrario – la presuppone come punto di partenza e punto d’arrivo.
Successivamente, il Pastore Giuseppe Verrillo (Chiesa libera di Volla) ha guidato i presenti in un percorso di ermeneutica biblica sul tema della “pace”. Partendo da Matteo 5,9 («Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio»), il pastore Verrillo ha offerto interessanti chiavi di lettura per comprendere il valore dell’impegno sociale dei cristiani, ai quali è richiesto dal Vangelo un ruolo attivo e fattivo nella costruzione della pace.
Infine don Antonio Ascione, docente della PFTIM San Tommaso, ha presentato un excursus sui significati del termine “pace” nella storia del pensiero umano, partito da «questioni terminologiche», passato dalle testimonianze dei grandi e approdato alla «prospettiva biblica».