Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia, questo il titolo del convegno incentrato sul tema della chirurgia plastica, tenutosi venerdì 10 febbraio, presso l’Ordine dei Medici di Napoli.
La scelta del celebre verso di Lorenzo il Magnifico è un vero e proprio monito lanciato dall’ambiente medico, che mette in guardia da trattamenti invasivi a cui sempre più spesso si ricorre per combattere le problematiche legate all’invecchiamento cutaneo. La nuova frontiera della medicina estetica risiederebbe nel nostro grasso. Nel corso del convegno, Daniela Maresca, chirurgo plastico di fama internazionale, ha infatti delineato un quadro generale delle caratteristiche del lipofilling e del lipo lifting, un vero e proprio trapianto di grasso.
Questo trattamento, grazie alle numerose cellule staminali presenti nell’adipe, consente un ringiovanimento cutaneo, garantendo risultati duraturi e naturali, obiettivi esclusivi della chirurgia estetica di qualità.
<<Lo sfiorire della giovinezza può essere motivo di disagio>> ha affermato la dottoressa Maresca, che ha poi spiegato che il volto dei bambini è caratterizzato dal turgore che raggiunge il suo livello massimo verso i venticinque anni di età. Col tempo l’atrofia del grasso provoca inestetismi e cedimenti del tessuto cutaneo.
Tante le delusioni vissute dalla dottoressa prima di approdare a questa tecnica. «Ho intrapreso la chirurgia plastica trentatre anni fa – ha dichiarato - le tecniche erano ancora lontane da quelle di oggi». In particolare l’intervento per risolvere il problema della culotte de cheval prevedeva un lungo post operatorio ed i risultati erano deludenti. Tuttavia da lì si sarebbero avviate le sue ricerche per risolvere inestetismi simili con modalità meno aggressive. Avendo appreso che all’estero si cominciava a parlare di liposuzione, la dottoressa ha modificato questa tecnica eliminando l’infiltrazione di liquidi, lavorando con cannule più piccole. Al sorgere di inestetismi superficiali subentrati in seguito ai primi interventi di liposuzione o all’iniezione di siliconi liquidi che, ancora oggi, alterano i lineamenti e le espressioni del viso in modo definitivo, adotta la tecnica del lipofilling con la quale risolve queste problematiche. I risultati sono eccezionali ed il post operatorio va dai quattro agli otto giorni soltanto.
Tale tecnica garantisce ottimi risultati anche nella risoluzione delle dolorose ulcere da radioterapia o nell’eliminazione delle borse sotto agli occhi, grazie al riempimento dello zigomo, più efficace del lifting o della blefaroplastica.
Nel corso del convegno, sono state raccontate numerose storie di donne che hanno migliorato le proprie condizioni di vita grazie ad interventi di chirurgia estetica. E’ il caso di una paziente che soffriva di un grande accumulo di grasso nei glutei, madre di due figli e laureata in giurisprudenza. In seguito all’operazione ha abbandonato il proprio lavoro e dopo aver acquistato un computer ed uno scooter ha intrapreso un’attività privata. «Come se il peso (del grasso in eccesso, ndr) non le permettesse di volare» ha affermato la dottoressa Maresca. Al convegno hanno partecipato anche lo psichiatra Roberto Musella, che si è soffermato sugli aspetti psicologici che conducono le persone a ricorrere alla chirurgia estetica, ed il dermatologo Marco Spagnoletti, il quale ha dichiarato che gli interventi più richiesti dalle donne riguardano macchie, rughe ed imperfezioni superficiali della pelle, inestetismi che si risolverebbero con il costante utilizzo di creme solari.