Tempi duri aspettano il sito archeologico della Longola a Poggiomarino. Elena Cinquantaquattro, sovrintendente dei beni archeologici di Napoli e Pompei, ha affermato che il sito dovrà essere ricoperto di argilla per poter salvaguardare i reperti. Non sarebbe quindi un’operazione volta alla distruzione bensì alla salvaguardia dei fragili reperti in legno.
Leo Annunziata, sindaco di Poggiomarino, ha indetto una conferenza stampa per cercare di trovare una soluzione onde evitare il deperimento dell’antico sito.
La Longola, infatti, è stata scoperta nel 2000 e risale al periodo del XVI sec a. C.
Si tratterebbe di un villaggio, antenato di Pompei, di palafitte distribuite in una sorta di canali artificiali. L’area sorgeva in una zona paludosa e gli abitanti trovarono questa soluzione per poter sfruttare al meglio un territorio molto fertile dal punto di vista agricolo. Nelle abitazioni, tutte costruite interamente in legno, sono state trovate anche tracce di bronzo, a testimoniare che il materiale era facilmente reperibile nella zona, grazie alla vicinanza col fiume Sarno.
L’importante insediamento, uno tra i primi in Campania dell’epoca del bronzo, rischia così di essere sommerso da una colata di argilla. Il sindaco rassicura che l’interramento sarà fermato e che ci saranno altre discussioni in merito.
Il problema è però sempre economico: trovare i fondi per il rifinanziamento del sito non è facile, forse saranno prelevati da quelli destinati a Pompei o forse verranno stanziati dalla regione.
In ogni modo bisognerà cercare di salvare un luogo i cui reperti sono stati inviati in mostra perfino in Germania. Ce la farà anche questa volta la nostra sovrintendenza a compiere il cosiddetto miracolo? Ce lo auguriamo per il bene della Campania.