Mattinata Intensa per gli studenti del Liceo Marone di Meta, che lunedi 26 marzo hanno incontrato il celebre giornalista e storico Lorenzo Del Boca. Dopo le rivelazioni sulla nostra storia patria contenute nei suoi ultimi scritti (Polentoni e Risorgimento disonorato), l’autore ha discusso di revisionismo storico con la professoressa Angela Barba, docente presso il liceo metese, e i giovani studenti selezionati per il dibattito. Una spiegazione ricca di riferimenti all’attualità, ma anche di aneddoti legati al passato dell’Italia preunitaria. Singolare ad esempio la rievocazione di un fatto ormai consegnato alla storia come la conquista del Regno delle Due Sicilie e la sconfitta del brigantaggio, esposto da Del Boca sotto una nuova luce. L’ex presidente dell’Ordine nazionale giornalisti aveva già intrattenuto – nella serata precedente di domenica 25 marzo – il pubblico del teatro Tasso di Sorrento, introducendo il musical Brigantimesso in scena nella città costiera e strettamente legato alla discussione tenutasi l’indomani a Meta. « Revisionista sul piano storico è una brutta parola, quasi un’accusa – ha commentato Lorenzo del Boca – il revisionismo dovrebbe essere invece una cosa di qualsiasi studioso. Pure la geografia si rivede e allora perché non si può rivedere anche la storia? ». Proseguendo nella sua digressione storica, il giornalista piemontese ha poi ricordato « nel momento in cui noi stavamo avviando il nostro periodo risorgimentale anche gli Stati Uniti d’America vivevano una storia analoga (con la guerra di secessione che vide nordisti contro sudisti, ndr), ma anche lì era la guerra di un nord ricco e industriale contro il sud povero agricolo e in espansione. Passato un certo periodo alcune librerie hanno iniziato a popolarsi anche di altri libri, alcuni polemicamente in controtendenza. Basterebbe guardare film come Via col vento, rispettoso di biografie dei personaggi che animano questa pellicola, mentre altrettanto non avviene da noi dove la pellicola più significativa del periodo risorgimentale è Il gattopardo in cui si sostiene che deve cambiare tutto perché non debba cambiare niente ». Toni decisamente polemici insomma, quelli adoperati da Del Boca. Così come nei suoi recenti saggi, fra i quali uno composto a quattro mani con il principe Emanuele Filiberto di Savoia, dove traspare una marcata critica alla storia che i libri di scuola ci hanno offerto. L’autore novarese si scaglia aspramente contro le ipocrisie attuali che ancora tendono a considerare la discesa dei piemontesi al centro sud una liberazione dalle potenze straniere, culminata nella proclamazione del Regno d’Italia del 1861 di cui abbiamo appena celebrato il 151° anniversario.