L’uomo del bosco
Mirko Zilahy
Longanesi
2021
pp.384
euro 19,90
L’uomo del bosco è il nuovo romanzo di Mirko Zilahy, edito da Longanesi nel 2021.
Mirko Zilahy insegna all’Università per stranieri di Perugia lingua e letteratura inglese.
Ha lavorato in ambito editoriale e come traduttore di testi.
Nel 2015 è uscito il suo primo romanzo È così che si uccide.
Trama-SismoTime è una innovativa sonda geofonica che permette di prevedere con largo anticipo eventuali terremoti.
L’inventore è John Glynn, un accademico famoso e rispettato.
L’idea della sonda è nata il 19 aprile 1990 quando Liam Glynn, il padre di John, scompare in un’esplosione nelle miniere in Belgio.
Temi- La storia narrata mette in primo piano l’infanzia del protagonista e riporta alla memoria eventi dimenticati ma fortemente significativi.
La casa in cui John si trasferisce dopo la morte del padre è in paesino dimenticato da tutti, Civita di Bagnoregio.
È proprio qui che si rintrecciano strade divise da anni nella scoperta di amare verità.
Dubbi, incubi, strani pensieri si insinuano nella mente del protagonista.
Sulla scia di Jules Verne, l’uomo del bosco ci parla con estrema originalità della piccolezza dell’uomo di fronte ai misteri della terra.
Il nuovo thriller di Zilahy è in realtà un progetto molto più ambizioso: l’autore parla di geologia, scienza, di scavi e allo stesso tempo di ricordi, emozioni e persone.
C’è una differenza rispetto agli altri libri: qui non troviamo un serial killer.
Nonostante ciò sono presenti tutti i classici elementi propri del genere thriller.
L’uomo del bosco non è assolutamente banale, è un testo sorprendente, ricco di colpi di scena che cattura il lettore dopo poche righe.