A Macerata Campania, in provincia di Caserta, terra di musiche e ritmi ancestrali degli ormai celebri bottari, c’è un angolo di piccolo mondo antico, fatto di suoni, profumi e sapori d’altri tempi. È l’Osteria n.100, che sorge nella piazzetta del centro storico, al piano terra di un palazzotto centenario (Palazzo Quaranta).
Gli attrezzi agricoli e le vecchie fotografie alle pareti raccontano la storia di questo borgo in Terra di lavoro: una storia fatta di lavoro nei campi, pastorizia, musica e antichissime tradizioni pagane, confluite e trasfiguratesi nel corso dei secoli in quella che oggi è la devozione a Sant’Antonio Abate (o Sant’Antuono, come lo chiamano da queste parti) che trova la sua massima espressione nella festa del 17 gennaio, quando i carri delle battuglie (grandi carri agricoli trainati un tempo dai buoi, oggi dai trattori, che trasportano decine di musicisti e cantanti) si sfidano a suon di canzoni popolari, utilizzando come strumenti musicali a percussione le falci, i tini e le botti. Ritmi e melodie che vengono chiamati Pastellessa, traendo il nome da un’antica ricetta (la pasta con le castagne lesse) che, secondo la tradizione locale, si prepara in occasione di questa festa e che, ovviamente, è il piatto forte di questa osteria.
La conduzione, come solo nelle autentiche osterie accade, è davvero familiare: il titolare, Francesco Cipro (ma se in giro chiedete di lui, dovete chiamarlo Francuccio Trikki Tracc), vanta una lunga esperienza nell’ambito della ristorazione, maturata tra Campania e Abruzzo. Da vero oste d’altri tempi, Francuccio accoglie gli ospiti con i suoi modi cortesi e genuini e si intrattiene con loro, pur senza essere invadente, consigliando e raccontando aneddoti.
Qui, su antiche botti trasformate in tavoli, oltre alla già citata pastellessa, si possono gustare tutti i più tipici piatti della locale tradizione contadina: pettule e fasul (pettole e fagioli: pasta fresca fatta in casa, ma senza uova, con sugo di fagioli), pappardelle sciuè sciuè (pasta fresca con ceci), paccheri col baccalà, paccheri con ragù di cinghiale, zuppa di verza e ceci (specialità dello chef Trikki Tracc), zuppa di soffritto (tipica zuppa campana preparata con frattaglie di maiale, pomodoro e peperoncino), zuppa di fagioli, cotiche di maiale al sugo. Come in ogni vera osteria, i vini che accompagnano le pietanze sono rigorosamente sfusi, spillati e serviti in brocca dall’oste in persona: la scelta è limitata a due rossi (un buon Aglianico campano o un ottimo Primitivo di Manduria) e un bianco (una gradevolissima Falanghina locale). In compenso, molto ampia è la scelta dei secondi, sia quelli di terra (tagliate di chianina, angus, marchigiana), degni di una steakhouse, sia quelli di mare (zuppa di frutti di mare, impepata di cozze, polpi ecc.).
Un piccolo patio esterno, ricavato sulla caratteristica piazzetta del borgo, rende piacevole cenare all’aperto nelle serate estive. Agli avventori, soprattutto a coloro che vi mettono piede per la prima volta, l’oste propone un menu degustazione molto economico (15 euro, con una bevanda inclusa), composto da quindici portate (salumi, formaggi, zuppe e manicaretti vari), tra le quali un primo. Ci si alza da tavola sazi, felici, divertiti e senza aver alleggerito il portafogli. Un’esperienza da non perdere. Sapori e atmosfere d’altri tempi per i palati d’ogni tempo.
Osteria n.100
Macerata Campania (CE)
Piazza De Michele
Prezzo medio: 15 euro
Tel. 327.4098055 – 340.6347364
VOTI
Cibo: ***** (5 stelle)
Location: ***** (5 stelle)
Servizio: **** (4 stelle)
Vini: *** (3 stelle)
Atmosfera: ***** (5 stelle)