Dal 16 febbraio alle ore 19:50 su La5, canale 30 del digitale terrestre, è ritornato Coming Out, un programma che, al di là del business che vi si cela dietro, intende trasmettere un messaggio giusto e sano:
Sii te stesso e vieni allo scoperto
Storie di persone che hanno tenuto nascosto un segreto per anni e che finalmente hanno deciso di venire allo scoperto. Lo scorso anno abbiamo visto Lenny che ha rivelato alla madre di lavorare in un circo, Cristina, che non aveva ancora detto ai genitori di essere fidanzata con un ragazzo di colore e Livio, che non aveva mai rivelato alla famiglia di essere omosessuale (tutte le puntate sono disponibili QUI).
Nella pratica clinica ho potuto constatare quanto il peso dei pregiudizi ed il timore del giudizio e dell’esclusione sociale lascino dei segni profondi nelle persone, cicatrici che sanguinano talvolta per decenni.
Chi non fa coming out ha maggiori possibilità di ammalarsi di malattie croniche come il cancro, di sviluppare disturbi d’ansia e depressione, di suicidarsi. Questo il vero peso del pregiudizio. Il pregiudizio non è solo un’idea, sebbene parta da questa. Il pregiudizio e la Xenofobia si tramutano in azioni, che vanno dal bullismo in tenera età alle aggressioni fisiche di cui sono zeppe le notizie dei media.
Ma questo non può condannare un’intera esistenza. Questo non può impedire la felicità
Fare coming out non è semplice, a causa delle aspettative che vi sono nei confronti delle reazioni delle persone care. Fattori protettivi risultano essere, pertanto, una solida rete sociale, seppure piccola, una sviluppata capacità di gestione emotiva e abilità di problem solving.
Fare coming out non è solo una moda o un capriccio: è un passaggio terapeutico, che conferisce dignità alla persona, che si riprende la propria libertà lì dove ha sentito di esserne stato privata.