«Troppo per quel che faccio, troppo poco per quel che potrei fare» (W.A. Mozart). Un festival di fine estate, in riva al mare, dedicato al più grande della musica classica: Portici Mozart Box, atto quattordici. Rassegna di spettacoli e concerti, giunta alla quattordicesima edizione, dal 19 al 28 settembre 2018, alla Reggia di Portici e nel Porto Borbonico del Granatello. Organizzata dal Comune di Portici e curata nella direzione artistica da Stefano Valanzuolo, la rassegna è un’iniziativa cofinanziata dal POC Campania 2014 – 2020 Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura - Eventi Nazionali e Internazionali. Dopo gli eventi settembrini, prevista un’appendice invernale, a dicembre, nella sala cinese del palazzo reale e al museo ferroviario di Pietrarsa.
Il programma degli eventi – 19 settembre, ore 21.15: Opening Jazz Party – Porto borbonico del Granatello, Centro Ricerche Tartarughe marine – Carmine Ioanna, fisarmonica – Gianluca Brugnano, batteria – special guest Roy Paci, tromba; 22 settembre, ore 21.00: Peppe Barra in concerto – Area della Pallacorda nella Reggia di Portici – Premio MozArt Box 2018 a Peppe Barra; 23 settembre, ore 21.00: Federico Buffa “Il rigore che non c’era” – Area della Pallacorda nella Reggia di Portici, con Marco Caronna, Jvonne Giò, Alessandro Nidi, regia di Marco Caronna – Produzione IMARTS; 24 settembre, ore 21.00 Valentina Vitolo, soprano, Noemi Faggio, pianista, sala Cinese nella Reggia di Portici, musiche di Haydn, Kuhlau, Donizetti, Chopin, Liszt, Satie; 25 settembre, ore 21.00: SOTTOVOCE. Omaggio a Raffaele Viviani – Area della Pallacorda nella Reggia di Portici, con Marina Bruno, Elisabetta D’Acunzo, Ernesto Lama, Giuseppe di Capua (pianoforte), Emiliano Berti (contrabbasso), Pasquale Benincasa (p, ercussioni), Gianfranco Campagnoli (strumenti a fiato), regia di Ernesto Lama; 27 settembre, ore 21.00: Rocco Papaleo Live – Area della Pallacorda nella Reggia di Portici, con Rocco Papaleo (voce), Arturo Valiante (pianoforte) Guerino Rondolone (contrabbasso), Davide Savarese (batteria e percussioni), Giorgio Tebaldi (trombone); 28 settembre, ore 21.00: James Senese & Napoli Centrale “Aspettanno ’o tiempo” – Area della Pallacorda nella Reggia di Portici.
Perché Mozart – Esempio ante litteram di artista trasversale, capace di coniugare alfabeti e stili diversi con geniale in una moderna e personalissima sintesi espressiva, Mozart è certamente uno dei più illustri visitatori della Reggia di Portici. «Quando avrò composto un’opera per Napoli mi si ricercherà ovunque: con un’opera a Napoli ci si fa più onore e credito che non dando cento concerti in Germania» ebbe a dire il genio nativo di Salisburgo. I Mozart arrivarono in città nel 1770 grazie all’intervento del cardinale romano Pallavicini che, tramite amicizie, riuscì a far presentare padre e figlio al ministro e consigliere del re, Bernardo Tanucci. Nonostante il grande incontro, Wolfgang non riuscì però ad esibirsi dinanzi al sovrano che intravide soltanto nella cappella palatina della Reggia di Portici. Probabilmente, all’epoca, il giovane austriaco non era ritenuto all’altezza di suonare dinanzi a un Re, poiché era percepito ancora come un intrattenitore destinato ad un pubblico medio. Nonostante questo, l’enfant prodige ne approfittò per studiare alcuni importanti compositori campani. L’incontro con la produzione musicale napoletana avvenne con le opere di Jommelli, Cafaro e de Majo.
Il sito di Portici - La Reggia di Portici è tra i più splendidi esempi in Europa di residenza estiva per la famiglia reale e della sua corte. Posta alle pendici del Vesuvio, ha un bosco superiore, originariamente dedicato alla caccia, ed uno a valle, di tipo più ornamentale, esteso fino al mare. Fu costruita nel 1738 per volere del re di Napoli, Carlo di Borbone, e della moglie, Amalia di Sassonia, affascinata dai paesaggi del Sud. Il sito di Portici, prescelto da re Carlo per motivi paesistici e per le risorse adatte alla caccia, si rivelò profondamente intriso di memorie sepolte: ad ogni scavo della terra, necessario per la realizzazione delle nuove costruzioni, qualche meraviglia del passato riemergeva. Centro museale, luogo di accumulo di memorie d’arte, di memorie storico scientifiche e paesaggistiche, è ancora oggi luogo di contrasti in cui convivono l’anima archeologica e l’anima scientifica.