Chi non è mai stato affascinato dal mistero? Dai segreti più reconditi che i vicoli di Napoli possono nascondere? Per soddisfare tale sete di conoscenza ho ben pensato di iniziare un itinerario attraverso il quale poter svelare (per quel che conosco) storie di fantasmi e, perché no, di amanti maledetti che hanno, nel passato, riempito le superbe strade della nostra città. Questa volta parlerò della storia di un palazzo sito in via Posillipo, una delle zone più suggestive di Napoli, dove molti trascorrono le calde notti d’estate per respirare la fresca brezza marina. Tale maestoso edificio è noto come Palazzo Donn’Anna. Per chi ancora non lo conoscesse esso cade a picco sul mare di Posillipo e, mentre la facciata principale è interamente restaurata ed ha degli inquilini, il retro è disabitato. Di notte è suggestivo guardare l’edificio, le finestre che affacciano sul golfo sono illuminate dal solo bagliore della luna. Leggenda narra che il palazzo fu abitato anticamente da numerose dame della Napoli bene protagoniste di amori passionali che terminavano con la morte dei partners, gettati direttamente a mare tramite una botola . I più ancora oggi dicono che di notte dalla parte disabitata del palazzo echeggino i lamenti degli sfortunati amanti. La più famosa tra le padrone del palazzo è stata Anna Carafa, moglie di Ramiro Guzmàn, duca di Medina. Lei ,come le altre donne che vissero nella casa, era conosciuta per la sua bellezza ma soprattutto per la sua infedeltà. Si racconta che abbia avuto una relazione con il nobile Gaetano Casapenna. Fin qui tutto normale potreste dir, voi cari lettori, ma il mistero si infittisce quando entra in scena la nipote del duca di Medina, Mercede de la Torres, bellissima donna spagnola dalla bruna chioma. Per la sua bellezza Mercede si era fatta notare anche dal Casapenna che intrattenne con lei una relazione clandestina. Tal cosa fece infuriare Anna Carafa che prima dell’arrivo della nipote era la più corteggiata e la più ammirata, e forse fu proprio la gelosia che la spinse a compiere qualche insano gesto. Dopo una lite tra le due infatti, della bella spagnola non se ne ebbero più tracce; c’è chi la vuole rinchiusa in convento, ma la verità dei fatti resta sconosciuta. Il Casapenna continuò a cercare la sua amata fino alla morte e si pensa che ancora oggi si aggirino nel palazzo le anime tormentate dei due sfortunati amanti. Questa è solo una delle tante storie che popolano le strade di Napoli, storie di amori perduti, gelosie fatali, focosi tradimenti ed ovviamente un pizzico di mistero non può che aggiungere del pepe alla ricetta di questa nuova rubrica.