“Durante una notte insonne, seduta sul wc, Karine sentì una strana sensazione: una cosa smisurata le stava uscendo dal ventre. Si guardò fra le gambe e vide una testa, la prese fra le mani e tirò con tutte le sue forze. Quella cosa che fece uscire si mise ad urlare. Mentre chiamava suo marito, che dormiva nell’altra stanza, la donna cominciò a realizzare che si trattava di un bambino”. Sembrerebbe l’inizio di un romanzo horror e invece quella di Karine è una storia vera, raccontata dalla giornalista francese Gaelle Guernalec-Levy nel suo primo libro Je ne suis pas enceinte. Enquete sur le déni de grossese (“Non sono incinta. Inchiesta sulle gravidanze negate”). Karine e Pierre, suo marito, non sono, infatti, due folli né tantomeno persone in stato di confusione mentale, bensì due parigini della classe media, con una bella casa e già con un figlio piccolo, dopo il quale avevano deciso di non averne più. Proprio per tale motivo, lei prendeva regolarmente la pillola anticoncezionale (o almeno credeva regolarmente) e, come sembrerebbe accadere nella maggior parte di tali casi, continuando ad assumerla durante una gravidanza ignorata, le mestruazioni arrivavano puntuali ogni mese, portandola, così, paradossalmente, al parto in modo del tutto inconsapevole. Di certo, quella raccontata finora sembrerebbe una storia davvero assurda e inverosimile, eppure i casi come questo, così come dimostrato da un’inchiesta franco-austriaca, sembrerebbero in aumento in tutta Europa. Sarebbero addirittura tre su mille i casi di gravidanza negata, con una discreta percentuale di donne adulte e responsabili che, arrivando al pronto soccorso con una sospetta appendicite, tornano a casa, nel migliore dei casi, con un bambino. Il parto a sorpresa è, infatti, un evento talmente violento ed eccezionale, nella nostra società “medicalizzata” e “informatizzata”, da provocare, inevitabilmente, un’ondata di paura e panico, capace di portare le inconsapevoli madri a compiere i gesti più sbagliati ed indesiderati, come addirittura, in taluni casi, l’infanticidio.