Negli ultimi periodi l’operato della Guardia Costiera di Torre del Greco si è concentrato su controlli sempre più serrati, atti a scoprire potenziali frodi alimentari sul pescato. Con l’operazione “Pesce D.O.C.” l’obiettivo è stato centrato: l’indagine, diretta dal Comandante del Porto di Torre del Greco Gaetano Angora, ha posto sotto la lente di ingrandimento l’intera filiera della pesca, dai pescherecci ai punti di sbarco, ai grossisti, ai mercati ittici, per finire a supermercati, pescherie e ristoranti. Le ispezioni hanno dato luogo al riscontro ed alla contestazione di diversi tipi di illecito: 18 sono state le violazioni accertate in materia di etichettatura e tracciabilità dei prodotti ma soprattutto 25 sono state le persone a vario titolo denunciate per aver messo in vendita prodotti in cattivo stato di conservazione o comunque in condizioni non adatte al consumo umano. A fronte di questi risultati, sono stati sequestrati più di 300 chili di prodotti ittici, per un valore totale di circa 3.050 euro, e sono state comminate elevate sanzioni amministrative per un totale di 20.592 euro. Tra gli illeciti amministrativi sono stati riscontrati cinque casi di vendita di prodotto proveniente dalla pesca sportiva (e quindi non commerciabile), e anche tre casi di violazioni relative alla manipolazione di prodotti ittici senza la relativa attestazione di formazione, con le conseguenti ricadute sul rispetto delle vigenti norme in materia di igiene. L’operazione “Pesce D.O.C.” è un segnale molto forte dell’impegno che la Guardia Costiera sta mettendo anche a livello nazionale, diretto a interrompere commerci poco leciti, e a tutelare i consumatori da possibili truffe: basti pensare ai circa 2000 militari impegnati in oltre 8000 controlli che hanno portato a 2172 verbali, 21 tonnellate di pescato sequestrato, per un ammontare sanzionatorio di circa 1 milione di euro.