20 Aprile 17 :00 e 20:40, 2010 : Schermo 2010 – proiezione di Ossidiana di Silvana Majo at Portici(Na) al Cinema Teatro Roma
Ossidiana
Un film di Silvana Maja
Con Teresa Saponangelo, Renato Carpentieri, Andrea Renzi, Vincenza Modica,
Stefania De Francesco, Tina Femiano, Marco Manchisi, Alessandro Riceci, Stefano
Moffa, Antonio De Matteo, Davide Giacobbe, Alessandro Cione, Cecilia Muti,
Francesca Cutolo, Gianni Abbate, Dante Manchisi, Valentina Curatoli, Alberto
Franco, Diletta D’Arienzo, Pio Di Stefano
Prodotto da Silvana Leonardi e Enzo Di Marino per Artimagiche / Thule – Con il contributo del Mibac
Tratto dal romanzo omonimo di Silvana Maja (ed. Voland).
La storia è ispirata ad alcuni momenti di vita della pittrice napoletana Maria Palliggiano
Premio del Pubblico al XXXV Flaiano Film festival
Migliore attrice al festival Cinema e Donne 2008
Migliore attrice e miglior Film al Saturno Film Festival 2008
Scelto tra i 10 film più belli dell’anno da Il Manifesto, dicembre 2008
Selezionato tra i 10 film più belli dell’anno nell’annuario Film Tv, novembre 2009
Raccogliamo qui un po’ di “illustri commenti” per i nostri lettori….
“Un nuovo gioiello del cinema napoletano si rivede nell’opera prima di Silvana Maja..//..È sorprendente come l’autrice riesca a superare lo scoglio del biopic, montando con un ritmo, ora allusivo ora serrato, i dodici anni decisivi della vita di Maria Palliggiano, creando un rapporto molto stretto tra il suo dramma e la sua arte, tra il colore del suo sangue e quello del suo pennello (formidabile sotto tale aspetto l’immagine finale)..//..Una delle migliori opere prime del terzo millennio, che fa il paio con quella di Alina Marrazzi..//..Fa rabbrividire che un debutto così prezioso abbia corso il rischio di rimanere insabbiato nelle pratiche ministeriali, di finire in qualche archivio di via della Ferratella”.Callisto Cosulich
“Un buon film, a volte un po’ più che buono: ha una frenesia dentro che somiglia a quella della protagonista, e allo stesso tempo un distacco sereno, pietoso, lucido – un contrasto non convenzionale che mi sembra avvertire in ogni inquadratura e che somiglia proprio ad uno stile.Il modo in cui il film sottolinea, usa e ricrea la pittura è inventivo, la Saponangelo notevole, la ricostruzione d’epoca è essenziale ma evocativa. Insomma, un film davvero interessante”.Mario Sesti
“Il finale è composto da una sequenza davvero riuscita: bella e drammatica, fatta di inquadrature piene di valore. Ossidiana racconta, tra incubi, creazioni cruente e dolore acceso, un’esistenza interamente (ri)versata nei contenuti cromatici di tele dal selvaggio e disperato colore. Da questa vita lacerante nasce un romanzo cinematografico severo, indigente di mezzi ma pulito, intenso e drammatico. Nè furbo o conciliante, in cui la pittura, vissuta come arte totalizzante, s’interseca in modo inscindibile con la vita di una pittrice nata a Napoli nel 1933 e lì diplomata all’accademia di Belle Arti nel 1954..//..”Edoardo Zaccagnini
LA NOSTRA SCHEDA (di Barbara Gravina)
La storia è ispirata alla vita della pittrice napoletana Maria Palliggiano e racconta alcuni
episodi vissuti tra il 1957 e il 1969.
Maria, appena diplomata in pittura all’accademia di belle arti, resta incinta del suo
professore, di 40 anni più vecchio, Emilio Notte, uno dei protagonisti delle avanguardie
artistiche e direttore dell’accademia di Napoli. Quando nasce Riccardo, dopo un
tentativo di vita autonoma e indipendente, Maria si rende conto di non potercela fare
da sola. La famiglia di origine non vuole più vederla e lei non ha un soldo, e nemmeno
saprebbe cosa fare per guadagnarne.
Sposa Emilio Notte pochi mesi dopo la sua vedovanza e cerca con lui una convivenza in
cui conciliare i ruoli di moglie, madre ed artista in un’alchimia volta a non rendere la sua
vita una sequenza di fatti nudi e crudi. Ma l’unione risulta complessa, tanto più che il
vecchio professore ha un debole per le studentesse.
Qualche anno dopo, confrontandosi con artisti suoi coetanei, Maria si rende conto di
essere vittima di pregiudizi e maldicenze che la vedono immessa in una corsia
preferenziale grazie ai favori di suo marito. Maria, invece, non fa mostre, i giornali non
parlano di lei, e i suoi quadri sono destinati a restare segregati nel suo studio. Il marito non
può e non vuole aiutarla.
In poco tempo le frustrazioni diventano insopportabili, le contraddizioni si trasformano in
malattia e Maria è più volte costretta a subire torture psichiatriche.
Con l’arrivo a Napoli dell’artista italo-americano D’Arista, la scena cambia totalmente.
Siamo nel 1967. Maria torna a nuova vita e anche la sua depressione, diagnosticata
come schizofrenia, diventa parte della ricerca artistica. A questo punto Maria è disposta
a mandare tutto all’aria: marito, figlio, città e complessi di colpa per stringere un sodalizio
artistico con l’uomo venuto da lontano di cui lei si innamora. Sembra finalmente vicina
alla svolta quando qualcosa ancora irrompe nella sua vita e determina la trasformazione
finale.
SILVANA MAJA
E’ nata e vissuta a Napoli dove ha studiato giurisprudenza e sociologia della
comunicazione.
Contemporaneamente si è formata come scrittrice e giornalista. A diciotto anni ha
scritto il suo
primo romanzo ed ha iniziato a praticare il fotoreportage documentando prima le
manifestazioni di
lotta e, negli anni a venire, le condizioni delle lavoratrici dell’Italia meridionale,
dell’India e del Sud-
Est asiatico.
Dalla fine degli anni Ottanta, senza tralasciare il lavoro fotografico e giornalistico, ha
scritto
costantemente privilegiando l’indagine psicologica e relazionale. Una ricerca che
l’ha portata, nel
decennio successivo, a vivere un confronto continuo con pittori, fotografi e artisti del
teatro.
Nel 1997 si è trasferita a Roma dove vive e lavora. Ha fondato, con artisti e scrittori,
“Studiaperti &
Artisti Associati” per organizzare e promuovere eventi e manifestazioni culturali tesi
all’avvicinamento diretto e costante tra artisti e pubblico.
Dal suo romanzo “Ossidiana”, vincitore nel 1999 del Premio “Tracce – Margareth
Fuller”, e
ripubblicato nel 2007 dall’editore Voland, ha scritto la sceneggiatura con il regista e
sceneggiatore
Rolando Stefanelli e, nel dicembre 2003, ha ottenuto il riconoscimento di Interesse
Culturale
Nazionale per l’opera prima cinematografica
FILMOGRAFIA
2010
“In poche parole, le DONNE – Cento anni dopo l’istituzione della giornata
delle donne”, documentario (40’), autore e regista (Prodotto dal Gruppo
Deputati PD);
“Due note di bambini su Caproni”, documentario sull’ esperienza della scuola
elementare “Giovanni Pascoli” in cui insegnò il poeta Giorgio Caproni; autrice
e regista (prodotto dal XV Municipio di Roma in collaborazione con la scuola
Pascoli);
2009
“Nilde Iotti, il rigore e la passione”, documentario (18’), autrice e regista insieme a
Paola Barbaglia. (Prodotto dal Gruppo Deputati PD in occasione del
decennale della scomparsa);
“Un tetto per tutti. Tutti per un tetto” documentario sull’emergenza abitativa nel
quartiere Magliana di Roma (autoprodotto):
“Testamento biologico, una scelta di vita” documentario sul fine-vita (autoprodotto);
2008
Inizia la creazione di un puzzel di testimonianze sulla contemporaneità ospitate per
ora nel
video box del sito www.deputatipd.it;
2006/2007
Gira Ossidiana;
2005
“Finalmente sposi”, un percorso di indagine sulle scelte matrimoniali tardive in
relazione
alla convivenza e ai Pacs, autore e regista (autoprodotto);
Mini-Ossidiana, c ortometraggio preparatorio al film (insieme ad altri 7 corti partecipa
all’antologia
“Nuovo cinema paradosso” proiettato al festival di Venezia nell’ambito delle
Giornate degli autori)
2004
Progetta e realizza installazioni di videoscrittura per proiezioni in spazi aperti su
superfici
architettoniche.
2002
Cortometraggi di eventi teatrali e di letteratura all’interno di studi d’arte (in parte
pubblicati sul sito www.studiaperti.it).
1999
Collabora occasionalmente come regista esterna al programma televisivo “Un
Giorno in
Pretura” (Rai tre).
1997
“Quant’è brutto Chagall, sembra una capra” documentario sul percorso
sperimentale di un gruppo di bambini in rapporto alla pittura di Marc Chagall
(Prodotto dall’atelier Les enfants d’Orphée di Napoli);
1995
Realizza le riprese del mediometraggio di Giancarlo Savino “Qui non volano più
mosche”.
1994
Per la compagnia “Theatre en vol” realizza un video sullo spettacolo itinerante
“Mangiatori
di Terra”.