Peppe non conosce Joe l’idraulico. Non sa chi sia. Non sa neppure che tra poco più di due settimane ci saranno le elezioni presidenziali americane, e che l’ago della bilancia sia proprio questo Joe. Peppe non sa proprio nulla di queste cose, non si interessa di politica e i telegiornali non li può sopportare. Accende la tv solo una volta a settimana per guardare le malattie del pocho alla Domenica sportiva. Peppe fa il "tubbista" da quando aveva 14 anni. Ora, visto che si è fatto un certo nome, il lavoro non gli manca. Va da una parte all’altra dell’hinterland napoletano per accontentare i suoi clienti ad ogni ora del giorno e a volte pure della notte. Si mette nella sua Fiat Panda bianca 750 e arriva dappertutto, ovunque ci sia bisogno della sua arte. Peppe non conosce il nome del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio. Conosce solo la faccia dell’usuraio unto e laido che da cinque anni, alla fine del mese, si presenta alla porta di casa sua a ritirare i soldi. Interessi su interessi. Ventimila euro si sono raddoppiati e Peppe continua a pagare. Non la finirà più, si indebiterà ancora. La notte non dormirà più, avrà incubi e si sveglierà sudato anche a Dicembre e a Gennaio. Comincerà a prendere Roipnol e Valium per stare calmo. Per combattere l’ansia che lo divorerà. Per non pensare alla malattia della moglie, ai soldi che gli serviranno per mandare i figli a scuola. Alle bollette da pagare. Alle rate della macchina. Alle lamentele del padrone di casa. Al pizzo che gli chiedono su certi lavoretti. Conoscerà persone sporche dentro e fuori che gli succhieranno tutto il sangue. Che si attaccheranno a lui come piranha assetati di carne umana e gli lasceranno segni profondi nella pelle e nell’anima. Gli caveranno gli occhi e il cuore. E quando non avranno nient’altro su cui infierire lo lasceranno morire senza alcuna pietà. Lo lasceranno affagare nelle acque putride di qualche canale di scolo tra zoccole e sporcizia di ogni genere. Non avrà di che consolarsi, non penserà più a quel sogno americano che non ha mai conosciuto. Forse gli arriverà solo l’eco lontana, ovattata, di una canzone dei Nirvana..la voce di Cobain come un lamento graffiante che gli ricorderà la sua innocenza..YOU KNOW YOU’RE RIGHT..YOU KNOW YOU’RE RIGHT.. YOU KNOW YOU’RE RIGHT ..