E’ giunta alla conclusione la prima fase della rassegna dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia a Piano di Sorrento, che riprenderà a partire dalla fine di maggio. Nella patriottica cittadina costiera è stato il professor Elio Angrilli, docente di storia e filosofia presso il Liceo Publio Virgilio Marone di Meta, ad intrattenere il pubblico con un dibattito sulla situazione internazionale del periodo risorgimentale italiano. Come l’Europa ci vedeva allora, come eravamo considerati dalle grandi potenze quali Francia, Inghilterra, Prussia e Stati Uniti e soprattutto le riflessioni che oggi bisogna fare a riguardo. Tutto ciò al centro dell’ultima serata storico-culturale presso la Biblioteca comunale di Piano di Sorrento.
<<Vorrei esordire parafrasando l’opera inedita di Ippolito Nievo, garibaldino naufragato col piroscafo Ercole di ritorno dalla Sicilia dopo la conquista dell’isola da parte dei Mille, appunto chiamata Le confessioni di un italiano>>: ha esordito così il professor Angrilli, che già da giovane aveva vissuto il centenario dell’Unità nazionale nel 1961.
Misteriose pare siano le circostanze della scomparsa di Ippolito Nievo, combattente poi assurto a ruolo di furiere dei Mille con mansioni di contabile ed amministrativo e, probabilmente, testimone di verità scomode. <<Non mi piace che si distruggano dei miti, come quello di Garibaldi che ha subito un vero linciaggio negli ultimi anni dalla critica. E’ comunque un simbolo non solo per noi italiani. Lo ricordano anche in sud America ed in Francia, dove ha combattuto contro Bismarck nella guerra franco-prussiana del 1871. Insomma è un mito, militare e non solo.>>: questa la sintesi del docente sulla figura dell’eroe dei due mondi.
Il nocciolo della questione è stato poi raggiunto con la lettura di alcune opinioni di politici stranieri del tempo riguardo lo Stato borbonico, tra cui le lettere al conte di Aberdeen del premier inglese William Gladstone; una descrizione non certo generosa – anzi, tutt’altro – dell’allora Regno delle Due Sicilie, definito addirittura una <<negazione di Dio>>.
Dopo un excursus sul sistema delle alleanze e delle “simpatie” internazionali per l’unificazione italiana è arrivato il momento del dibattito. Alla manifestazione anche ex allievi del professor Angrilli, ai quali il docente ha voluto rivolgere un augurio per il futuro tramandando un’immagine della nostra patria <<giusta e critica allo stesso tempo, senza sfatare né creare dei miti più di quanto non abbia già fatto la storia>>.