Alla Facoltà Teologica di Napoli un ciclo d’incontri ecumenici a 3 voci: cattolici, ortodossi e protestanti, insieme per l’unità e la pace.
articolo a cura della Commissione diocesana ecumenismo e dialogo interreligioso
«Dare il vita ad un vero e proprio laboratorio di dialogo e di unità». Con questo auspicio, lo scorso lunedì 13 novembre, presso la Sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, ha preso il via un ciclo d’incontri ecumenici promosso dal Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania (CRCCC) con il patrocinio della stessa Facoltà Teologica e la collaborazione del Centro Studi Francescani per il dialogo interreligioso e le culture.
I lunedì di Capodimonte per l’unità dei cristiani – questo il titolo del ciclo – punta a favorire il progresso del cammino ecumenico come via del dialogo e della pace per tutte le Chiese, attraverso dibattiti, approfondimenti, e seminari di ricerca che seguono la prospettiva della testimonianza comune, della formazione all’ecumenismo, della conoscenza storica delle Chiese cristiane.
Il primo incontro in calendario, prendendo spunto da un passo della prima lettera di Giovanni («Noi lo annunciamo a voi» – 1Gv 1,3), ha visto un dibattito a tre voci (una cattolica, una ortodossa e una protestante) sul tema “Testimoniare insieme il Vangelo di Gesù Cristo”, nel quale sono stati impegnati il teologo Giuseppe Falanga, liturgista, docente e direttore delle pubblicazioni presso la Facoltà Teologica di Napoli, l’archimandrita Georgios Antonopoulos della Chiesa ortodossa di Napoli del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e il pastore Antonio Squitieri, presidente del CRCCC e pastore della Chiesa metodista di Salerno e diaspore di Albanella e Ottaviano, moderati da Michele Giustiniano, giovane giornalista e teologo specializzato in teologia ecumenica e dialogo interreligioso.
«All’interno del dibattito ecumenico – ha dichiarato in apertura il Dottor Giustiniano – quello della testimonianza è forse un tema tra i tanti, ma certamente non è un tema come tanti, perché occupa un posto speciale, se non altro per la sua urgenza, sottolineata dallo stesso Papa Francesco nella Evangelii Gaudium. Un’urgenza dettata da un dato di fatto incontrovertibile: la divisione tra cristiani rappresenta una controtestimonianza, soprattutto in terra di missione. […] Senza unità l’annuncio cristiano è messo in discussione; senza l’unità, testimoniata con la vita ancor prima di essere predicata, l’annuncio cristiano non è credibile. È sul piano ecumenico, dunque, che si gioca la credibilità del nostro annuncio e della nostra testimonianza al Vangelo». Parole alle quali ha fatto eco l’intervento del pastore Squitieri che, sintetizzando gli insegnamenti contenuti nella Charta Oecumenica di Strasburgo (2001) e illustrando la genesi del CRCCC, ha messo in evidenza come il tema della testimonianza comune emerga con forza dalla riflessione sulla stessa ragion d’essere del movimento ecumenico. «Il servizio al Vangelo è un annuncio fatto di gesti e parole» ha affermato Squitieri, sottolineando così l’importanza della testimonianza nell’opera di evangelizzazione. Sulla sua scia, l’archimandrita Antonopoulos ha ricordato come anche nel recente Sinodo Panortodosso di Creta (2016) si sia prestata attenzione al tema della testimonianza comune ed ha auspicato l’inizio di una nuova stagione di «umanesimo cristiano basato sulla donazione reciproca, che abbia come punto di partenza la consapevolezza della nostra complementarietà: ciascuna confessione cristiana ha bisogno delle altre che le sono complementari». Da esperto del Vaticano II, il professor Falanga ha evidenziato come, fin dalle prime battute, il decreto conciliare Unitatis Redintegratio sottolinei il legame strettissimo tra le sorti dell’evangelizzazione e la capacità di testimoniare l’unità tra i cristiani, «perché l’ecumenismo è un’esigenza della fede». In conclusione, seguendo l’adagio “think globally, act locally”, Falanga ha lanciato la sfida di un ecumenismo “glocal”, in cui ciascuno è chiamato a riflettere come parte della Chiesa Universale e ad agire nella propria realtà territoriale e quotidiana. Un intervento molto gradito all’eterogenea platea, che ha posto numerosi quesiti ai relatori nel vivace dibattito finale.
I lunedì di Capodimonte sono aperti a tutti e avranno luogo presso la Sezione San Tommaso fino al 16 aprile 2018, con regolare cadenza mensile, ad eccezione del mese di gennaio, in cui è prevista la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il prossimo incontro è in calendario per lunedì 11 dicembre, dalle 16.30 alle 18.30. Un’occasione da non perdere per tutti gli uomini e le donne di buona volontà.