Di Sergio Assisi e Dario Assisi, Mondadori (Biblioteca umoristica Mondadori), € 13
E’ abitudine diffusa, non solo a Napoli, quella lasciare una richiesta di grazia scritta, di qualsivoglia natura, sui registri dedicati in chiese e santuari. Si va dalla semplice preghiera alla richiesta di aiuto per sé o per un familiare – San Gennaro intercedete per me a riguardo della pensione d’invalidità civile, vi prego di dircelo voi a Gesù – dal pensiero per un caro estinto ad un augurio per chi sta per venire al mondo. Sergio e Dario Assisi ne hanno raccolte alcune tra le più gustose, certamente per sorridere (vedi la preghiera che è poi diventata il titolo del libro), ma anche per sottolineare i bisogni ed i desideri di un popolo che quotidianamente deve lottare per conquistare anche solo un brandello di normalità. Tutti i nomi presenti sui registri originari sono stati cambiati ed è stato eliminato ogni elemento che potesse rendere identificabile l’autore ed il contesto. Le preghiere sono suddivise per temi, ognuno dei quali viene introdotto dalle parole di Domenico Raio, ma non occorre leggere il libro rispettando l’ordine delle pagine. La cosa più piacevole, infatti, è che lo si può aprire in qualunque momento ed a qualunque pagina, leggerne un po’ e riaprirlo quando se ne ha voglia. Di seguito riportiamo alcune delle preghiere presenti nel libro.
Ricordati di me e di tutta la mia famiglia e di tutti quelli che mi vogliono bene e mai di quelli che mi vogliono male.
Mio marito è scemo e pazzo. Aiutami tu, non ce la faccio più a sopportare.
Ti prego fa’ che i miei genitori stiano bene e che mio padre finisce di fare il cane di pecora con mia madre e in special modo con me.
Pregate per noi tutti gli ammalati per la gioventù per i trogati.
Fa’ che mio padre riresce ad aggiustare la macchina.
Fai quello giosto per me.
Fa’ che si regolano le mie regole.
Ti prego di far togliere le tasse a mia nonna.
Sono di nuovo io, Paola, ti vorrei chiedere se il fidanzato che mi hai mandato è Lucio…
Ti prego Signore, fammi fidanzare con Tiziana e fa’ che ella mi ami da impazzire e che io diventi a 25 anni sacerdote e lei la mia perpetua.
Il mio cuore lanque dal dolore e io mi affido a te che sei il dottore