Pronti a spegnere l’interruttore. Napoli capitale della ricerca oncologica: scoperto l’interruttore del tumore, grazie al team di ricercatori italiani del Tigem, Istituto Telethon Di Genetica e Medicina Di Pozzuoli, guidati da Andrea Ballabio, in collaborazione con l’Istituto europeo di oncologia e resa possibile grazie al finanziamento di Fondazione Telethon, al quale si è aggiunto un contributo dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Scoperta pubblicata sulle pagine di Science, una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali. Presentazione nel corso della conferenza stampa tenutosi presso la sede di Pozzuoli, nella mattina del 16 giugno, con la partecipazione del presidente Andrea Ballabio, Francesca Pasinelli, direttore generale di Fondazione Telethon, Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania e Chiara Di Malta, ricercatrice Tigem autrice della scoperta.
La scoperta – Un meccanismo biologico la cui inibizione porta al blocco della crescita delle cellule tumorali. La scoperta si basa sui lisosomi, elementi cellulari, atti a dare fondo alle energie residue del corpo. Gli scienziati del Tigem hanno confermato che i lisosomi funzionano come dei veri e propri termovalorizzatori, ricavando energia da molecole che ormai non servono più. Questo meccanismo è molto importante quando il corpo, in assenza di cibo o in una situazione di esercizio fisico prolungato, ha bisogno di dar fondo alle riserve di energia interne. Quando invece si è in presenza di cibo, questo meccanismo viene bloccato in maniera automatica dal corpo. Lo studio dimostra che proprio l’inceppamento di tale meccanismo porta alla replicazione e alla crescita delle cellule tumorali, come nel caso dei melanomi e dei tumori del rene e del pancreas. I ricercatori hanno quindi dimostrato che l’inibizione di questo meccanismo blocca la crescita tumorale, suggerendo così una nuova strategia per la terapia dei tumori. Lo studio potrebbe davvero aprire nuove strade alla lotta al tumore al seno, al fegato, al pancreas, al cervello, al colon, ma anche al tumore della pelle e alla prostata.
I lisosomi – Sono vescicole di circa un micron di diametro ripiene di enzimi litici per varie sostanze organiche. Hanno la funzione di isolare questi enzimi dal resto della cellula, che, altrimenti, verrebbe attaccata e demolita. Servono quindi alla cellula per digerire particelle estranee. Possono essere considerati come il sistema digestivo interno della cellula, e possono avere due principali modalità d’azione. In primo luogo, digeriscono i batteri e le altre particelle di cibo assunte dalla cellula. In secondo luogo, sono coinvolti nella demolizione degli organelli cellulari logori in un processo noto come autofagia.possono essere implicati nella demolizione dei protoplasmi, che si verifica in certi tipi cellulari man mano che essi maturano.
Tigem – Uno dei tre istituti di ricerca creati e finanziati dalla Fondazione Telethon, tra le principali charity biomediche italiane. Nato nel 1994, nell’area che un tempo ospitava lo stabilimento Olivetti. Un gioiello architettonico: una fabbrica di due piani vista mare, immersa nel verde, con terrazza panoramica che guarda verso Capri. Al Tigem lavorano, sotto la guida di Andrea Ballabio, 16 gruppi di ricerca per un totale di 161 persone. Qualità della ricerca confermata anche dalla capacità dell’Istituto di attrarre prestigiosi finanziamenti internazionali, assegnati in base proprio al criterio dell’eccellenza scientifica. Un fiore all’occhiello non solo per la regione Campania, ma un modello da replicare anche nazionale.
Le dichiarazioni rese in conferenza – Chiara Di Malta: <<La comprensione di questo meccanismo biologico alla base di patologie importanti come quelle tumorali è il primo passo per poter pensare di disegnare delle alternative terapeutiche valide. Il nostro impegno da ora è quello di comprendere tutti gli aspetti di tale meccanismo sviluppando uno studio che ci consenta di arrivare a delle valide terapie per questo tipo di tumori>> .
Andrea Ballabio: <<Il percorso che ha portato a questa scoperta è stato piuttosto lungo, iniziato già nel 2009 in una prima fase che era stata descritta anche in quel caso sulle pagine di Science. Un successo che conferma che è possibile fare una ricerca di eccellenza indipendentemente dalla latitudine e che, seguendo modelli virtuosi come quello di Fondazione Telethon, dal Sud può arrivare una spinta importante al progresso scientifico. Ci siamo resi conto da subito di essere di fronte a un meccanismo di “pulizia” delle nostre cellule assolutamente nuovo e finemente regolato, potenzialmente sfruttabile per evitare l’accumulo di sostanze tossiche tipico di svariate malattie degenerative, di origine genetica ma non solo. Ho scelto di fare il ricercatore perché la scoperta scientifica, ovvero il “conoscere” prima degli altri, è una delle cose più affascinanti che esistono. Farlo con fondi Telethon è un grande orgoglio e una grande responsabilità. Ma anche l’occasione di lavorare insieme a tanti giovani intelligenti e motivati con la speranza di poter aiutare persone che soffrono. E’ questa un’ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, di come la ricerca sulle malattie genetiche rare possa aprire finestre molto ampie sul funzionamento del nostro organismo e su come possiamo intervenire laddove non funzioni al meglio>>.
Francesca Pasinelli: <<I risultati raggiunti dal Tigem di Napoli confermano l’efficacia del modello di gestione del finanziamento della scienza proprio di Fondazione Telethon e l’efficienza di una ricerca scientifica basata sull’eccellenza italiana. Questo studio è la dimostrazione ulteriore che la ricerca sulle malattie genetiche rare non è di interesse esclusivo di chi ne è direttamente colpito, ma riguarda la collettività poiché rappresenta un banco di prova importante per scoprire meccanismi biologici fondamentali e la messa a punto di strategie terapeutiche innovative come la terapia genica>>.
Vincenzo De Luca: <<La Regione finanzierà tali studi. E’ una ricerca che merita tutto il sostegno finanziario. Ci siamo ritrovati sulla stessa scelta compiuta dalla Regione quando un anno fa ha deciso di investire 100 milioni di euro sulla ricerca contro il cancro. E’ evidente che anche Tigem parteciperà a questi bandi che siamo preparando>>.