La pro-vocazione nel segno della misericordia di don Alessandro Gargiulo, raccontata nel romanzo Sette in un giorno, targato Rogiosi editore, alla Pontificia facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione san Tommaso d’Aquino, nella mattina del 25 maggio 2018. Presentazione che ha visto, dopo i saluti del decano professor Francesco Asti, gli interventi della dottoressa Eloisa Crocco, in rappresentanza della casa editrice, di don Raffaele Ponticelli, docente di psicologia, e di don Tonino Palmese, docente di Teologia pastorale.
Il volume – Si può uscire di casa al mattino per mille motivi. Si può anche esserne espulsi da qualche debito di coscienza. La vita non si lascia rinchiudere fuori da una porta, e viene a cercare coloro che rimangono in stallo, tra tristezza e passione. L’anonimo personaggio di questo racconto si getta tra le braccia di sette intensissimi incontri; percorre le strade e le vite, incrociate nei volti. Arriva, così, a toccare le sponde dell’anima: e un giorno qualunque diventa per lui un impensabile inizio. Narrato in prima persona, il libro racconta il viaggio di un uomo nella sua città, che potrebbe essere qualsiasi città; un viaggio tra altri uomini, con le loro ricchezze e le loro miserie, un viaggio che in un solo giorno lo rende persona nuova, capace finalmente di abbracciare la vita.
L’autore – Don Alessandro Gargiulo è nato a Napoli il 29 aprile del 1975. È sacerdote dal 2000 e, da undici anni, è parroco nel quartiere Scampia. Laureato in Filosofia e Teologia, insegna presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione San Tommaso. Sette in un giornoè il suo primo romanzo. È stato il primo sacerdote ad essere nominato parroco dall’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, pochi giorni dopo il suo insediamento a capo dell’Arcidiocesi di Napoli. Il suo ministero sacerdotale si svolge tra mille difficoltà ambientali, al rione don Guanella, a Scampia, quartiere periferico simbolo del disagio di Napoli. Sacerdote che si sporca le mani, immerso nel dolore e nelle emergenze dell’habitat periferico di Napoli. Accanto a lui opera un piccolo mondo di volontari che, attraverso parrocchie e istituzioni, cerca di riaccendere la speranza in quanti vivono il disagio esistenziale legato alle più disparate esigenze che la ferialità può comportare. A queste esistenze sommerse il sacerdote offre non solo il suo esempio di fede, ma anche un aiuto concreto. È questo il mezzo più efficace per dissetare gli ultimi con un vero anelito di misericordia.
Così alla presentazione alla Facoltà di Capodimonte – Don Raffaele Ponticelli: «Una lettura da cui emerge una malinconia che lascia intravedere un di più e un di sopra […]. Dove l’eterno Dioè ente di misericordia e riconoscenza; il tempo, storia di salvezza e di redenzione: Sette in un giorno, come il giorno della misericordia, il giorno del sole in cui tutto risorge»; don Tonino Palmese: «Uno scritto che è una pro-vocazione, una esperienza evangelica. Un qualcosa in cui ognuno si riconosce nella propria vocazione. Chi ha la forza dello spirito santo ha visto i volti e non le maschere. Alessandro, con la sua opera fa un atto di umiltà, divenendo ogni persona del romanzo, con una empatia che lo fa entrare in ognuno di essi, senza giudicarli […]. Per conoscere Dio bisogna conoscere gli uomini, attraverso un viaggio antropologico, fino a trovare l’innocenza dell’altro. Ai volti raccontati nel romanzo è data la possibilità di essere conosciuti e non riconosciuti»; don Alessandro Gargiulo: «Da dove nasce un romanzo?L’ispirazione è un vissuto incarnato che guarda al futuro. Anche nel racconto di un romanzo storico, l’ispirazione ha un immaginario rivolto al futuro. La misericordia, unico cammino che da valore alle nostre esistenze… Per essere misericordiosi bisogna essere misericordiati […] sette è il numero della pienezza […] il personaggio principale è anonimo, perché sono gli incontri che ci danno un nome…tutto ha un significato nella nostra vita: da questo si può partire per cercare di annunciare qualcosa di bello. Ciò che ci accompagna nella vita è la misericordia, ogni giorno diviene una promessa e il coraggio di viverlo nella gioia che ci è stata data. l libro è breve, come un patto di fiducia con il lettore: ti chiedo, leggi questo, un piccolo impegno, e la prossima volta te ne chiederò uno maggiore».