Svelare Scampia, nel quartiere napoletano con la voglia di riscatto per eccellenza, sino al 7 luglio, Simposio, rassegna dove l’arte contemporanea la fa da padrona, ideata ed organizzata dalla Cooperativa “Occhi Aperti“, che raccoglie artisti provenienti da diversi paesi del mondo, capaci di trasformare il quartiere in un laboratorio d’arte a cielo aperto. Poesia al mercato, visite guidate alle Vele, alla metropolitana di Scampia, corso di scultura, di riciclo, laboratori di murales, pittura su abiti, musicoterapia, fumetti, danza, origami, giochi. Tutto questo è Scampia per questi sette giorni su sette i corso.
Dopo l’inaugurazione del 30 giugno alla Casa Arcobaleno, con la presentazione degli artisti, la lettura di alcuni testi poetici, la presentazione di un reportage fotografico sul quartiere e del libro di Cristina Rossi “Assonanze”, sui risultati dei precedenti simposi scampiesi, eventi in programma per ogni giorno. Il 7 luglio, alle ore 18.00 il momento conclusivo nella Villa Comunale presso la Vasca, con l’inaugurazione dell’opera permanente “Cascata d’acqua per Scampia” e musica della Banda Baleno. A seguire, alle ore 19.00, presso l’Auditorium Fabrizio De Andrè , sede della mostra, l’esposizione delle esposte le opere realizzate agli artisti durante la loro permanenza nel quartiere e quelle delle persone che avranno partecipato ai laboratori.
Manifestazione nata nel 2009, si svolge con cadenza annuale, che ha permesso di costruire sinergie tra artisti di diversi paesi e tra questi e le persone che vivono nel quartiere. Tra gli obiettivi che si propone il progetto: far incontrare persone con percorsi umani e culturali differenti favorendo l’arricchimento reciproco e il confronto tra espressioni artistiche e linguistiche varie con la cultura locale; permettere alle persone di Scampia di appropriarsi di espressioni artistiche inedite per esprimersi in modo nuovo; promuovere e facilitare il processo di comprensione dell’arte contemporanea per la cittadinanza del quartiere.
La novità del Simposio 2016 è l’installazione di una cascata, opera permanete sulla collinetta nella Villa Comunale, realizzata con materiale di riciclo anche con la partecipazione di molte persone che frequenteranno i laboratori del Simposio, come simbolo di Vita che rinasce dagli “scarti”, dell’acqua generatrice che sgorga, scorre, irrora, rinfresca; simbolo della possibilità che le persone hanno di vivificare il proprio territorio unendosi insieme per superare le avversità e raggiungere chi vive difficoltà nella “pianura”, come fa una cascata di montagna.
Un format funzionale, esportato quest’anno anche a Betlemme, dove la cooperativa Occhi aperti è stata partner della Bethlehm University in Palestina nell’organizzazione e nella cura di una analoga iniziativa. “Artiste e artisti, studenti e studentesse hanno potuto aprire gli occhi su pezzi di mondo conosciuti solo attraverso l’informazione, spesso, in Palestina come a Scampia, mistificata dai mass media” spiega Antonella Prota Giurleo tra i curatori della proposta.
Scampia diventa così un ponte tra Napoli, l’Europa e il mondo, legato alla concezione Dostoevskijana che la bellezza salverà il mondo, e con la consapevolezza che al di là e all’interno dei casermoni di cemento vivono persone che si impegnano attivamente per offrire una possibilità di crescita culturale e relazionale.
“Credo fortemente che l’arte – ha affermato Fabio Cito, direttore artistico del Simposio di quest’anno – possa essere un valido strumento per la rivalutazione del territorio. Una manifestazione che è un invito rivolto ad artisti e cittadini a ri-conoscere le potenzialità celate nel quartiere, oscurate da una oleografica da tempo decisa da fatti di cronaca e media: rivelare, scoprire, mostrare, sono invece le azioni che il Simposio intende mettere in atto attraverso il lavoro di artisti internazionali, chiamati a vivere Scampia e ad elaborare le loro opere, nel e per il quartiere“.
“Uno spazio di creatività e bellezza”, come ha sottolineato Fr. Enrico Muller, responsabile della comunità lasalliana di Scampia “in cui la presenza di Dio non può essere assente”.