Splendi come vita
Maria Grazia Calandrone
Ponte delle Grazie
2021
pp.224
euro 15,50
Splendi come vita è il nuovo romanzo di Maria Grazia Calandrone, pubblicato da Ponte delle Grazie nel 2021.
Maria Grazia Calandrone è un’intellettuale poliedrica: scrive poesie, romanzi, è autrice e conduttrice Rai, tiene laboratori di poesia nelle scuole e nelle carceri.
Splendi come vita è candidato al Premio Strega 2021.
Trama- Il romanzo è una lunga lettera d’amore che l’autrice dedica alla madre adottiva.
Il 10 luglio 1965, Maria Grazia, una bambina di otto mesi, è stata abbandonata nel parco di Villa Borghese dalla madre, la quale per disperazione decide di togliersi la vita nel Tevere insieme al marito.
La bambina è affidata alle cure della famiglia Calandrone.
Maria Grazia e la madre adottiva, con il passare del tempo, si allontanano fino ad un distacco definitivo.
Il rapporto con la madre è definito dalla scrittrice come caduta del Disamore, che rappresenta il momento in cui le due donne hanno iniziato ad allontanarsi, dopo la morte del padre adottivo.
Temi- Il testo è un romanzo autobiografico.
La protagonista è una bambina abbandonata dalla madre e allontanata dalla madre adottiva, una bambina che ha un disperato bisogno di amore e di attenzioni.
L’autrice racconta il suo passato con la maturità dell’età adulta: Maria Grazia ora riesce a perdonare la madre, per i suoi sbagli e per le sue debolezze, comprendendo il suo lato umano.
Il romanzo è narrato in prima persona e ha un carattere fortemente poetico: il linguaggio è lirico e oscuro, i capitoli sono spesso composti da poche frasi.
Per le scelte stilistiche può essere definito un non-romanzo.
È un libro che parla d’amore, ma anche di dolore e di senso di abbandono.
Sono presenti riferimenti a canzoni, film e ancora ad articoli di giornale e fotografie, tutte ripresi dalla vita vera e dalla quotidianità famigliare.
Non tutti i particolari di vita sono raccontati, c’è un’ombra all’interno del romanzo che riguarda sia la narrazione che lo stile.
L’autrice sceglie l’oscurità.
Forse è la condizione che al meglio rispecchia le sue sensazioni da bambina, quando si sentiva abbandonata e priva di affetto.
La voce di Maria Grazia cattura e spinge il lettore ad una profonda riflessione.