SWAN (society with awareness of non-discrimination) è l’acronimo di un progetto dolce e delicato come la candida bellezza di un cigno. Un progetto che ha coinvolto una città del territorio vesuviano e una ridente cittadina belga. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Carmela Saulino, presidente della commissione cultura e turismo del Comune di Ercolano, artefice della nascita e del successo di un progetto. Dalle sue parole, viene fuori un piacevole ed interessante racconto di un gemellaggio italo –belga, tra le città di Ercolano e la città di Heist-op-den-Berg, con gli stessi effetti di una eruzione di forze al femminile esplosive, per un amore a prima vista.
Il progetto – Fortemente voluto dai rappresentati dei due Comuni, è stato cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Europa per i Cittadini – Asse Impegno Democratico e Partecipazione Civica, ed ha visto la partecipazione di Ennea, Cultura Territorio Società, nella persona di Barbara Minnesso, Impronta, cooperativa per il sociale, l’istituto di istruzione superiore Adriano Tilgher di Ercolano, l’associazione ACI di Ubaldo Grimaldi, l’Arcipelago della Solidarietà, il Forum dei Giovani di Ercolano, Radio Siani. L’azione Gemellaggio di città ha inteso sostenere i progetti che fanno incontrare una pluralità di cittadini di città gemellate su tematiche in linea con gli obiettivi del programma volti a intensificare la cooperazione e i legami culturali. I temi del progetto SWAN sono stati l’accettazione della differenza e la lotta contro la stigmatizzazione degli immigrati allo scopo di superare le differenze in base a motivi culturali, religiosi o di genere.
La delegazione belga ad Ercolano- L’evento principale ha preso il via, non a caso, il 27 gennaio 2017, Giornata della Memoria, per delineare il cammino da percorrere dalla memoria della Shoah ad una integrazione dei diritti dell’uomo nell’Unione Europea. Una delegazione di 42 ospiti provenienti da Heist-op-den-Berg ha vissuto insieme ai cittadini di Ercolano momenti di riflessione e condivisione. Durante workshop e incontri individuali, i partecipanti hanno avuto modi di confrontarsi sul tema del multiculturalismo e dell’integrazione e hanno potuto gettare le basi per la costruzione di una policy condivisa sull’immigrazione. Una visita al MAV, poi l’incontro della delegazione con i rappresentanti del terzo settore e le associazioni di volontariato a villa Maiuri per discutere di accoglienza dei migranti, associazionismo e volontariato nelle due città. Ha fatto seguito una visita guidata agli Scavi di Ercolano ed alle ville del Miglio d’Oro, con tappa in particolare a villa Campolieto e villa Favorita, che ha lasciato gli ospiti a bocca aperta. Giornata conclusiva a Villa Maiuri, con la cerimonia della firma della TwinningOath – dichiarazione di intenti e accordo di cooperazione su base permanente – da parte del Sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, e della Presidente del Community Council di Heist-op-den-Berg, Bernadette de Cat.
La delegazione ercolanese in Belgio – La delegazione ercolanese, partita il 19 aprile 2018 e capitanata dalla dottoressa Carmela Saulino, è stata composta da Anna Sannino, rappresentante della federazione ADA (associazione per i diritti degli anziani), Salvatore Filosa, della cooperativa per il sociale Improta, dall’archeologa Rosa Guida, dalla professoressa Grazia Sepe e da una rappresentanza degli alunni dell’istituto Tilgher. Presente nella realizzazione della trasferta belga, non fisicamente, la dottoressa Cristina Corso, ex dirigente, ora in pensione, del Comune di Ercolano. «Una esperienza di integrazione indimenticabile e formativa – ha dichiarato la dottoressa Saulino – fatta da un insieme di donne vulcaniche, con una vera e propria eruzione di forze. Nonostante i limiti dovuti alla conoscenza della lingua, tra le due parti gemellate, si è creata una sentita unione. La cosa che più mi ha colpito nel viaggio in Belgio, è stato scoprire l’esistenza di una scuola di lingua italiana, frequentata da pensionati con una grande voglia di imparare la lingua italiana, e questo è stato il primo esempio di integrazione tra due lingue. Nei quattro giorni di soggiorno, si sono tenute delle tavole rotonde sulle realtà e sui modi di vivere. Ancora a distanza di un anno, la rappresentanza belga venuta ad Ercolano conserva il piacevole ricordo delle bellezze del territorio, del clima e dell’accoglienza calorosa. La città belga che ci ha ospitato mi ha ricordato la città di Hansel e Gretel, la città perfetta…. Si, davvero quello che mi ha colpito è il buon funzionamento della gestione del welfare e come i cittadini diano importanza al sociale: nessuno è trascurato. In perfetto funzionamento il sistema di integrazione ed accoglienza, a favore degli anziani, assistiti nell’affrontare le loro problematiche nella fase post lavorativa. Bellissima l’accoglienza ufficiale che ci è stata riservata, con serate a noi dedicate, con il Sindaco belga. Colpita dalla visita fatta alla città mineraria di Janke, attrattiva turistica. Anche qui grande accoglienza, ufficiale ed ufficiosa. Quello che mi ha colpito, portandomi inevitabilmente ad un pensiero di confronto, è la capacità di rendere produttive le loro risorse territoriali, piccole o grandi che fossero. Abbiamo assistito ad uno spettacolo in lingua fiamminga, rappresentante sei storie di sei donne, con un unico denominatore dato dalla sofferenza e dal coraggio. Malgrado l’incomprensibilità dovuta alla lingua, è stato ugualmente coinvolgente per noi, esclusivi spettatori, per le emozioni che gli interpreti sono stati capaci di trasmetterci. Si, con convinzione, posso dire che questa è stata una esperienza positiva , la realizzazione di integrazione tra due modi di vivere differenti, imparando da un popolo, quello belga, attento al quotidiano, vicino alla vita dei bisognosi». Ritorno ad Ercolano, con una valigia piena di semi di conoscenza e confronto da seminare.