Si è conclusa il 15 gennaio la rappresentzione della pièce Monologue avec Valise – racconto divagatorio di un mimo in oratorio, all’ISI arti associate, in Vico Vasto a Chiaia (Napoli). La performance, tratta dallo spettacolo Rewind, mette in scena il viaggio di un mimo, interpretato dall’attore bulgaro Guerassim Dichliev, che dalla Bulgaria attraversa l’Europa dell’Est per raggiungere Parigi e sostenere un provino. Quella descritta è la condizione dell’emigrante e del suo timore di aver sradicato l’albero invano, dopo aver affrontato un lungo viaggio. Ad accompagnare il mimo, la sua valigia, indicata con il sostantivo bulgaro kufar, termine che sta ad indicare uno spazio chiuso.
«Mio nonno diceva che ognuno ha una valigia ed ogni valigia ha la sua strada» – sussurra Guerassim durante il monologo.
L’intensa e appassionata rappresentazione si inserisce nell’ambito di una rassegna dal titolo Finestra sull’Europa, una serie di pillole teatrali, della durata di venticinque minuti l’una, ospitata dall’ISI arti associate fino a giugno.
Gli spettacoli in programma sono a cura di artisti che hanno collaborato con Costantino Raimondi, regista di Monologue avec Valise. Legato da un’amicizia ventennale all’attore Guerassim Dichliev, Raimondi ha portato la pièce in mezzo mondo (in Canada, in Filandia ed in Francia, per citare alcune località). Insieme a Dichliev ha frequentato a Parigi la Scuola Internazionale di mimodramma di Marcel Marceau con il quale entrambi hanno lavorato.
Una figura, quella del mimo, che soprattutto in Nord Europa si contamina con il clown e parla di argomenti profondi. Alle spalle vi è un impegnativo lavoro fisico, basato sull’improvvisazione e sulla struttura scenica della scuola di Artaud. Sul valore della figura del mimo nel teatro contemporaneo, Raimondi afferma che:«Marceau è stato l’ultimo mimo tradizionale, un animale da palcoscenico. Oggi il mimo è parlante, è un attore, un danzatore capace di evocare poesie in modo moderno».
Il teatro è in crisi da duemila anni, ha dichiarato lo stesso regista, poiché soggetto inesorabilmente ai cambiamenti che avvengono all’interno di ogni società, ma sopravvive grazie alla straordinaria capacità dei suoi artisti di interpretare il mutamento ed adattarsi ad esso.
A tale scopo, unito all’obiettivo di far circolare idee, sorge lo spazio dell’ISI, nato come galleria minimalista ma adibito anche a bistrot, emporio design, capace di ospitare laboratori creativi, performance, workshop, conferenze e dotato di wi-fi con accesso libero per gli ospiti.
Prossimo appuntamento previsti nell’ambito della rassegna Finestra sull’Europa, lo spettacolo Carte Blanche di Sergio Longonbardi, in scena dal 23 al 26 febbraio 2012.
Tra le altre performance ospitate dall’ISI, vi è La solitudine delle ombre di Gianni Vastarella con i ragazzi di Scampia, in scena dal 20 al 22 gennaio e finalista all’edizione 2011 del Premio Scenario, sui ricordi, rimpianti e desideri vissuti all’interno dello spazio familiare, e lo spettacolo-concerto Il ’68 e poi… di Patrizio Trampetti e i Letti Sfatti, in scena dal 2 al 16 febbraio, sul tema del confronto generazionale. Un viaggio per comprendere il modo in cui i giovani vivevano la politica e la musica quarant’anni fa, quando quest’ultima infiammava le piazze. Trampetti e i Letti Sfatti eseguiranno canzoni inedite e brani epocali, attingendo dai Beatles e dal repertorio dei più grandi cantautori italiani, da Guccini a De andrè, per giungere alla musica dei Letti Sfatti e a pezzi che Trampetti ha scritto per Edoardo Bennato.