Amazon, sulla scia della piattaforma Netflix, presenta a Los Angeles “Transparent”, una nuova serie che già suscita un grande interesse critico.
Creata e prodotta da Jill Soloway, Transparent racconta dei trasparenti, persone che normalmente vengono ignorate dalla tv, divenendo una serie per tutti coloro che si sentono -o si sono sentiti- esclusi. Protagonista è una famiglia dagli orientamenti sessuali differenti, i Pfefferman, che vive a Los Angeles. Il padre, divorziato, settantenne, professore universitario interpretato da Jeffrey Tambor, indossa un giorno gli abiti da donna e decide di fare coming out con i tre figli adulti.
Le 10 puntate, dalla durata di mezz’ora ciascuna, dal 26 settembre sono tutte disponibili online. Curiosa coincidenza, dato che in Italia, nello stesso giorno, è partita la sperimentazione per prevenire l’HIV, nata dalla collaborazione fra Arcigay, Anddoss e Circolo di omosessualità Mario Mieli, promossa dalla Consulta delle Associazioni di Lotta all’Aids e coordinata dall’Istituto Spallanzani.
La sperimentazione ha lo scopo di prevenire l’HIV, una malattia che, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), colpisce i gay 19 volte in più rispetto agli eterosessuali e, secondo alcune stime, in Italia un quarto della popolazione ne sarebbe inconsapevolmente affetta.
Dal 26 settembre, dunque, presso tutti i circoli di omosessualità delle province di Milano, Verona e Roma è possibile effettuare un test salivare gratuito a risposta rapida (20 minuti) e partecipare ad incontri di sensibilizzazione sull’HIV.
Amazon ha certamente cavalcato l’onda della fama di un argomento di cui si discute in maniera rumorosa da qualche anno a questa parte, ma, marketing a parte, è sicuramente vero che si necessita che tutti coloro che appartengono ad una minoranza sessuale escano dalla trasparenza in cui sono relegati, per sentirsi normali, ma soprattutto accettati ed amati.
Secondo un’analisi condotta nel 2011 negli Stati Uniti, infatti, l’orientamento sessuale aumenta di quasi 3 volte la propensione al suicidio e, soprattutto, gli episodi che spingono a tali gesti estremi si riferiscono al bullismo omofobico e a conflitti sorti all’interno della famiglia a causa del rifiuto del diverso orientamento sessuale.
Intanto la Russia dichiara che la legge contro la propaganda gay non è incostituzionale!