Trentatre lezioni su Lenin di Antonio Negri
Manifestolibri, prezzo di copertina 24 euro
Queste lezioni, nella loro forma attuale, risalgono al 1972/73, anni in cui Antonio Negri le "recitò" agli studenti e ai compagni stranieri nell’Istituto di Scienze politiche di Padova che allora dirigeva. In esse si affronta il "problema Lenin" , a partire da un confronto serrato con i testi del rivoluzionario russo e da una rivisitazione della lettura trontiana che all’epoca si discuteva nella vivacissima rivista Classe operaia. Si tratta di un’analisi acuta della pratica rivoluzionaria di Lenin, un’analisi che affronta i problemi spinosi dello Stato, della sua estinzione, della dittatura proletaria, della lettura leniniana di Hegel e molte altre questioni di grande rilevanza pratica, prima che teorica. Il "cattivo maestro" ci conduce nell’opus leniniano, offrendoci una lettura ormai sorpassata ma originale, che si distingue profondamente da quella della maggioranza togliattiana del Pci di quegli anniche si serviva del gramscismo come "teoria riformista della trasformazione sociale e del concetto gramsciano di egemonia come dispositivo di consenso che doveva sostituire la volontà di potenza e l’indicazione leninista della dittatura del proletariato".
"Ci resta un compito", afferma Negri nella parte finale della prefazione:" è quello di ricostruire il materialismo storico e la teoria del comunismo nell’età imperiale: sono convinto che queste antiche lezioni rappresentino un’utile introduzione".