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Un boss in salotto

Qualunque sia la trama, comunque vada la storia, Paola Cortellesi non sbaglia un colpo. Troppo brava per fare flop, professionalmente in gamba per rendere bello anche qualcosa di molto meno. Dopo un cinepanettone, la ciliegina sulla torta è un film all’italiana. Dal regista di Benvenuti al Sud, una nuova commedia dal tema già proposto. Luca Miniero porta nelle sale cinematografiche l’ingannevole beneficenza del nord, l’ipocrisia del potere e la premiata semplicità del sud. Eppure una particolarità c’è, una sottile novità di buon esempio. Meglio rendersi conto in tempo dei propri limiti, perché accettarli fa diventare tutti un po’ più felici e sicuramente molto più sereni. Carmela, giovane donna napoletana, insegue la sua rivincita sociale emigrando in un freddo paese del nord. Cambia nome e adatta il suo accento. Sposa di una vittima perbene e di bell’aspetto Luca Argentero, crea una famiglia e finge che quel che resta di quella d’origine, per qualche onorevole causa, sia ormai passata a miglior vita.  Colpo di scena, l’improvvisa irruzione del fratello Rocco Papaleo il quale, per evitare la galera, dovrà sostare fino a conclusione del processo a casa della famiglia Coso (nuovo cognome della sorella). Stravolta la tranquillità ormai collaudata dei Coso, il film prenderà una piega finalmente divertente. Un boss in salotto supera un milione e mezzo di euro in un solo giorno. Un film da vedere, se non ci si accomoda in poltrona troppo carichi di aspettative.

 

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