Oggi è quanto mai importante che le nuove generazioni sappiano conservare intatto il patrimonio di valori che ha reso illustre la storia del nostro territorio. Parte cospicua di questo nobile patrimonio è certamente costituita dalle tradizioni religiose fiorite sul ceppo antico della fede cristiana. E tra queste, un posto di primo piano occupano le manifestazioni della pietà mariana.
In special modo Napoli e l’intera Arcidiocesi hanno un particolare legame con l’Immacolata. Basti pensare al settecentesco obelisco in piazza del Gesù Nuovo, voluto dal gesuita Francesco Pepe ed eretto grazie a una colletta pubblica, dove ogni anno il Cardinale Arcivescovo si reca l’8 dicembre per l’omaggio floreale e il discorso alla città. O alla processione che si tiene a Torre del Greco: da 153 anni viene costruito un carro trionfale, portato a spalle per sciogliere il voto fatto in occasione dello scampato pericolo dall’eruzione del 1861. O alle 16 parrocchie che, nel capoluogo come a Cercola, a Marano a Portici, hanno come loro denominazione questo singolare titolo mariano.
C’è un luogo nel cuore del centro storico di Napoli, però, come abbiamo visto in queste pagine, che a tutti gli effetti rappresenta il fulcro della devozione partenopea all’Immacolata: la Basilica del Gesù Vecchio. Lì, la “gran Signora” – come amava chiamarla don Placido Baccher – continua ad attendere, ogni 11 del mese e nel “sabato privilegiato” (il prossimo sarà il 3 gennaio 2015), migliaia di pellegrini.
I recenti e qualificati studi sembrano richiamare specialisti e pastori a occuparsi di più del fenomeno della pietà popolare. Forse, aveva ragione Johann Baptist Metz quando scriveva: «Non c’è nulla di cui la teologia ha così urgente bisogno quanto dell’esperienza religiosa contenuta nei simboli e nei racconti popolari. Ad essi deve riferirsi se non vuole morire di fame […]. Più che mai la teologia ha bisogno del pane della religione, della mistica e dell’esperienza religiosa della gente semplice».
La pietà popolare, dunque, come fenomeno da prendere in considerazione più positiva e da recuperare.