La Croce, annuncio di salvezza perenne e universale nella celebrazione liturgica
di Giuseppe Falanga
Casa editrice EDI
pp. 41
10 euro
Il testo nasce dal bisogno di far chiarezza sul significato profondo del termine croce, talvolta confuso con crocifisso, e sulla sua antichissima origine.
La croce rappresenta il segno iconograficamente espresso ed è un simbolo dal valore storico-escatologico; con crocifisso, invece, ci si riferisce al corpus appeso alla croce.
CONTENUTO - Il libro si divide in tre capitoli, ciascuno dei quali risponde a diversi interrogativi.
Il primo, la via della verità, espone le diverse interpretazioni date alla croce nel corso della storia, a partire dalla letteratura greco-romana, passando per i Padri della Chiesa, fino ad arrivare all’Antico e al Nuovo Testamento.
Il secondo capitolo, la via della bellezza, ricorda la rappresentazione della crocifissione nell’arte; le immagini sono usate con lo stesso intento delle parole: promulgare l’annuncio di salvezza contenuto nelle Sacre Scritture.
Di queste rappresentazioni vi sono innumerevoli esempi: la prima apparizione della croce fu negli affreschi catacombali ed invece la più antica della crocifissione si ritrova sulle porte della Basilica di Santa Sabina in Roma.
Nel terzo capitolo, la via della liturgia, si descrive in che maniera si adoperava il simbolo dalla comunità credente prima e dopo il Concilio Vaticano II.
IL DIBATTITO- La croce come simbolo esoterico e religioso ha origini antichissime, sicuramente risalenti a millenni prima di Cristo, ed è difficile individuare i significati specifici che assume nei diversi contesti storici e geografici.
Il testo analizza le varianti possibili, cercando di rispondere all’interrogativo principale: la croce è segno di vita o ricordo vivo della passione-morte di Cristo? E’ possibile, anche, che le due dimensioni siano tra loro connesse.
L’analisi verte, dunque, a cercare di comprendere a pieno la storia e le interpretazioni del simbolo croce dalla sua nascita e dal suo primo utilizzo fino ad oggi.